L'olandese Dylan van Baarle ha vinto la 119a edizione della Parigi-Roubaix dopo un attacco a 19 chilometri dal traguardo. Van Baarle ha regalato alla squadra Ineos, la più ricca del gruppo, il primo successo della sua storia nella "regina delle classiche" che si è corsa a un ritmo record sotto il sole e nella polvere.
Dylan van Baarle ha sferrato l'attacco a 19 chilometri dal traguardo arrivando al traguardo 'in solitaria', quasi due minuti prima di un piccolo gruppo guidato dal campione belga Wout van Aert dopo 257 chilometri di una gara condotta a ritmo sostenuto. La squadra di Ineos è passata all'offensiva a 210 chilometri dal traguardo con l'ausilio della Quick-Step. Il gruppo dei favoriti (van der Poel, Küng) è stato costretto a un inseguimento di 105 chilometri per arrivare prima di Haveluy.
In attacco, lo sloveno Matej Mohoric, vincitore dell'ultima Milano-Sanremo, ha condotto una fuga formata prima della Trouée d'Arenberg, a 111 chilometri dal velodromo. Mohoric, ritardato per un po' da un cambio di moto, ha poi visto rientrare un ristretto gruppo di favoriti prima di ripartire, alle soglie degli ultimi 30 chilometri, con il belga Yves Lampaert.
Dietro di loro, van Baarle ha reagito prima di staccarsi sul selciato di Camphin e puntare al 7° successo olandese della storia, otto anni dopo Niki Terpstra. Sfortunati gli italiani Ganna, Ballerini e Trentin che nel loro momento migliore sono stati penalizzati dalle forature. E sono finiti lontano dai primi.
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