UDINE – Ora sono sedici, sedici le partite senza vittoria per l’Empoli di Andreazzoli. Al contrario l’Udinese ha… "acCioffato", scusate il gioco di parole, una dimensione calcistica più che credibile, con la nuova conduzione tecnica: una squadra sempre più squadra e sempre più lanciata: difesa coriacea e manovra che va fino in fondo. Anche senza Beto. E’ il segreto di un’altra vittoria convincente, con gol che fioccano a grappoloni. Nessuno in casa ha segnato nel 2022 più del Pozzo’s team. Andreazzoli propone il doppio centravanti, vista la fisicità dei difensori di casa: Lamantia davanti a Pinamonti. L’osservato speciale è Asslani, poichè il furlan Edi Reja, ct albanese, prende appunti su di lui in tribuna. Benassi fa l’esterno destro davanti a uno Stojanovic meno propositivo del solito, visto lo schieramento. Un 4-4-2 classico. Cioffi non ha Beto, propone Success e lo sprona a stare centrale, anche se l’attaccante tende a defilarsi. Ma il gioco friulano ha negli inserimenti in profondità dei centrocampisti e dei laterali, che a volte si interscambiano, una caratteristica.
Al pronti via, un bel dialogo volante toscano porta al tiro al volo Bandinelli, ribattuto. Deulofeu, che ha licenza di fare quello che vuole, risponde in area con un tentativo di colpo a effetto, nell’accezione vera del termine, la palla esce di poco. Al 6’, però, arriva il gol: Molina si inserisce a destra e mette un pallone teso in mezzo, Ismajli si tuffa sul pallone per liberare ma colpisce di stinco e batte Vicario. La maledizione del gol subito nei primi minuti, per l’Empoli, continua. La risposta al 18’ quando curiosamente l’Udinese si fa sorprendere in contropiede, un doppio scambio a un tocco libera Benassi davanti a Silvestri, un derby emiliano che vince il portiere. Paratona. In fondo è la sola chance nitida che la muscolare difesa udinese consente all’avversario nei primi 45’. La situazione di svantaggio, infatti, permette ai padroni di casa di metterla sulla propria comfort zone: giocare cioè in contropiede. Al 29’ un numero di magia di Deulofeu si sviluppa con un lancio dello spagnolo per la volatona di Udogie sul lato opposto, da questi palla a Makengo, filtrato in area, il cui tiro sfiora l’incrocio. Asslani replica un minuto dopo dalla distanza, Silvestri si distende e mette in angolo. Nel taccuino di una partita non indimenticabile, una chilometrica rimessa con le mani di Marì con tiro di Molino, al volo, ribattuto (l’Udinese porta negli ultimi metri i suoi chili e la sua altezza, insomma una debordante fisicità), e un minuto un furbesco intervento al limite di Becao su LaMantia che Marchetti considera regolare.
Alla ripresa parte forte l’Udinese, come a voler chiudere il conto e regalarsi un match tranquillo. Un tiro di Walace, alto, apre le danze. Andreazzoli non cambia nulla, ma Parisi e Cutrone cominciano ad amplificare il riscaldamento. Al 7’ della ripresa, arriva il raddoppio: Deulofeu riceve ai trenta metri, i centrali concedono metri, sulla semilunetta lo spagnolo carica il destro e infila l’angolino basso. Due a zero. Un’altra esitazione dei centrali di Andreazzoli costa carissima. La storia del match è scritta, con l’Empoli ad attaccare e l’Udinese a giocare di rimessa. Il match sembra avere un padrone. Ma il primo squillo laterale di Stojanovic porta a un cross al bacio per Pinamonti che cicca la deviazione vincente sotto porta. E su angolo empolese, Lamantia di testa impegna la difesa, prima che Success lo travolga quando ormai dà le spalle alla porta. Una sciocchezza.Pinamonti dagli 11 metri si fa ipnotizzare da Silvestri ma Bandinelli è lesto nella ribattuta in gol. Il Var stabilisce che Bandinelli è entrato prima in area, e il rigore si ripete (regola sinceramente rivedibile: perchè ridà una chance a chi non ha rispettato le regole). Pinamonti si riprende il pallone. Tira sullo stesso lato, Silvestri ci mette le mani ma il pallone è un siluro e si insacca sopra la traversa.
Henderson, Verre e Parisi prendono il posto di Benassi, Bajrami e Stojanovic. Pussetto raccoglie il testimone di Success. Comincia un’altra partita? Venti minuti da giocare più recupero. L’inerzia direbbe Empoli, grande assente dei primi 70’. Invece… In contropiede arriva il tris friulano: Pussetto a Deulofeu, poi quando l’azione sembra aver perso i giri giusti per andare a segno, Parisi non sale sul taglio di Pussetto che riceve e infila con un colpo da biliardo l’angolino basso di Vicario. L’Udinese prova a ridare un’altra chance all’Empoli, ma Samardzic stende Bajrami prima della linea dell’area, la punizione di Asslani viene messa in angolo. Sul quale la palla si ferma davanti a Luperto a un metro dal bersaglio, Becao si immola (come a Venezia) ed evita un gol praticamente concesso. I giochi sembrano fatti. Nulla lascia presagire che la partita ci regali la gemma che Samardzic offre al minuto 42’ della ripresa: il tedesco salta in dribbling un paio di avversari e infila un secco sinistro, in girata, elegante e preciso. La ciliegina sulla torta! “O ce biel cjscjel a Udin” recita una canzone tradizionale udinese. Già: il Castello di Cioffi convince.
Udinese (3-5-2): Silvestri; Rodrigo Becao, Pablo Marì, N. Perez (89′ Nuytinck); Molina, Makengo (89′ Jajalo), Walace, Pereyra (66′ Samardzic), Udogie; Deulofeu, Success (75′ Pussetto). All. Cioffi.
Empoli (4-3-2-1): Vicario; Stojanovic (71′ Parisi), Ismajli, Luperto, Cacace; Benassi (71′ Henderson), Asllani, Bandinelli; Bajrami (71′ Verre); La Mantia (87′ Cutrone), Pinamonti. All. Andreazzoli.
ARBITRO: Marchetti (al Var Fabbri)
Reti: 6′ aut. Ismajli, 53′ Deulofeu, 70′ rig Pinamonti, 79′ Pussetto, 87′ Samardzic
NOTE: Ammoniti: Ismajli, Stojanovic, Molina, Bandinelli, Verre. Recupero: 0’ e 6’.
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