Vini eccezionali, sterminate pianure, un cielo quasi sempre blu e l’imponente paesaggio della cordigliera delle Ande ad accompagnarti per una vacanza da non dimenticare. Non a caso la “Ruta del Vino” (la Strada del vino) di Mendoza è stata raccomandata nel 2021 dalla rivista Time tra le 100 mete da non perdere (unica località argentina). Si tratta di decine di itinerari alla scoperta di oltre 1.000 aziende vinicole sparse nei differenti distretti sorti intorno alla capitale dell’omonima provincia. Lujan de Cuyo, Chacras de Cria, la valle del Uco, Cafayate; località che hanno a che vedere con la storia del vino argentino e sudamericano, ad iniziare dal “principe” Malbec, che qui trova un habitat che non ha nulla da invidiare all’originale terroir europeo.
Mendoza si trova ad un’ora e mezzo di aereo da Buenos Aires, per chi volesse andarci via terra si tratta di un viaggio di almeno due giorni. Nella stagione estiva ci si arriva anche in auto da Santiago del Cile e questo permette di godersi la traversata delle Ande, passando dal tunnel internazionale che collega i due Paesi a 3.200 metri sul livello del mare.
a cura di
Elisabetta Pagani
Il periodo migliore è a fine estate, da febbraio ad aprile, che coincide con la vendemmia. Se si hanno pochi giorni è consigliabile affidarsi alle agenzie che organizzano tour organizzati, con pacchetti che includono soggiorno e trasferimenti in loco. Se la si vuole prendere con calma invece è meglio noleggiare una macchina. Il mezzo di trasporto scelto non è un dettaglio: si può girare per vigne in bicicletta, a cavallo accompagnati da una guida locale, con auto d’epoca o persino in elicottero, visto che diverse strutture ricettive si sono dotate di eliporti per ricevere la clientela più esigente (www.helitronador.com).
Il vino è la spina dorsale di Mendoza e la sua storia si intreccia con quella della grande emigrazione europea, soprattutto italiana, di fine Ottocento. Ancor prima dell’inaugurazione della linea ferroviaria Buenos Aires-Mendoza del 1882 nella regione si vedevano già cognomi come Rutini, Zuccardi, Catena, che oggi sono arrivati alla quarta o quinta generazione di vignaioli. Da piccole aziende famigliari a grandi gruppi che esportano in tutto il mondo.
di
Marina Maffei
L’attenzione per il turismo ricettivo interno è un fenomeno relativamente recente: se trent’anni fa si doveva dormire in hotel o pensioni in città e poi uscire alla scoperta delle aziende, oggi le principali “bodegas” si sono dotate di strutture di alto livello per far vivere un’esperienza integrale ai visitatori.
Ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i portafogli. Non si può non iniziare da Zuccardi nella Valle dell’Uco, eletta per il terzo anno consecutivo come la migliore azienda vinicola-ricettiva al mondo. Situata a 1.000 metri sul livello de mare a 100 km da Mendoza, ha una casa principale, con il ristorante “Piedra infinita” ai piedi della Cordigliera; costruita interamente con pietra e sassi della regione è dominata da una cupola a metà strada tra una cattedrale postmoderna e un’astronave. È necessario prenotare con largo anticipo, soprattutto in alta stagione.
L’azienda organica Domaine Bousquet a Gualtallary offre un lodge boutique molto raffinato, con appena sette camere tutte affacciate sui vigneti, un bar aperto per spuntini e aperitivi e un ristorante stellato, il Gaia Bistrot, dove i vini locali si associano alla cucina francese.
Sempre nel Valle de Uco spicca l’azienda Adrianna di Nicolas Catena Zapata, che ha saputo produrre eccellenti vini da vigne a 1.500 metri d’altitudine, sfidando il preconcetto di produttori francesi che non credevano fosse possibile fare grand cru di alto livello lontano dalla Borgogna o da Bordeaux. Un’altra proposta interessante è la Salentein che al trio vigne, ristorante e hotel ha aggiunto una galleria d’arte moderna, Espacio Killka, nelle sue installazioni.
Tra le aziende più antiche c’è Trapiche, fondata nel 1912, dove viene offerto un tour di un’ora e mezza per conoscere tutte le fasi della produzione e terminare poi in un ristorante dove la carne alla griglia regna sovrana. L’edificio principale si trova a fianco di una vecchia stazione del treno, Estacion 83, oggi adibita a raffinato food truck con specialità della casa affiancate da vino in calice.
Per chi volesse prendersi un giorno di pausa in mezzo a tanto vino è raccomandabile un tour in alta montagna alle pendici del maestoso Aconcagua. O si può andare nella vicina San Rafael, dotata di un centro storico incantevole e dove si trova il labirinto di Borges, un bellissimo giardino ispirato all’autore dell’Aleph. Il labirinto si trova in mezzo a vigneti di proprietà di Finca Los Alamos.
La provincia di Mendoza possiede anche una delle capitali dello sci in Argentina. Da giugno a settembre si può sciare a Las Leñas, struttura ricettiva a 450 km dal capoluogo, con il centro base a 2.400 e la pista più alta che arriva a 3.400 metri sul livello del mare.
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