Non si placano le polemiche sul convegno elogiativo organizzato al Senato per presentare il memoriale di Giandelio Malettigenerale e agente segreto scomparso un anno fa, latitante in Sudafrica alla soglia dei 100 anni, capo del reparto di controspionaggio del SID negli anni ‘70 e condannato a 18 mesi per favoreggiamento nel processo sulla strage di piazza Fontana. Un'iniziativa organizzata da Fratelli d'Italia a cui hanno partecipato anche il presidente della commissione Cultura di Palazzo Madama Federico Mollicone (FdI) e la deputata del Pd Flavia Piccoli Nardelli. "La presidenza del Senato deve stare più attenta ad approvare le proposte di convegni – attacca il senatore dem Andrea Marcucci – Quello svoltosi nei giorni scorsi sul cosiddetto memoriale di Gianadelio Maletti, alto dirigente dei Servizi segreti, coinvolto nelle più torbide trame durante gli anni della strategia della tensione, non aveva le caratteristiche adatte per la presentazione a Palazzo Madama".
Al Senato l'elogio di Gianadelio Maletti, il generale coinvolto nello stragismo
di
Lorenzo De Cicco
Ma l'ufficio stampa del Senato in una nota si difende: "Le sale per lo svolgimento di convegni e iniziative culturali sono concesse su richiesta dei presidenti dei vari gruppi parlamentari secondo le regole stabilite dai senatori questori. La presidenza del Senato – prosegue la nota – non può entrare nel merito del contenuto di tali iniziative, che attengono all'autonomia e alle finalità dei gruppi parlamentari, come sottolinea ancora una volta la delibera dei senatori questori". Nel caso della presentazione del libro "Memoriale. Non solo Piazza Fontana", prosegue l'ufficio stampa, "la richiesta è stata correttamente presentata dal senatore Luca Ciriani, presidente del gruppo Fdi. Tutto ciò perfettamente in linea con quanto accaduto per analoghe richieste dei presidenti di tutti i gruppi parlamentari''.
Dal Pd però arriva la replica anche dei senatori Luigi Zanda e Dario Parrini, secondo cui il convegno elogiativo su Maletti ha destato "profondo stupore". Del resto, ricordano, "la sua biografia è esemplare solo nel senso che è un esempio di come non si serve lo Stato e di come non si deve stare nelle istituzioni democratiche. Non può passare l'idea che in Senato si possa dare ospitalità a qualsiasi cosa. La tormentata storia del nostro Paese esige più prudenza e maggiore rispetto".
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