Nel M5S riparte la guerra delle carte bollate. E traballa di nuovo la leadership di Giuseppe Conte. Gli attivisti dissidenti di Napoli (stavolta sono 8, sempre difesi dall’avvocato Lorenzo Borrè) hanno spedito ieri sera l’atto di citazione per ricorrere contro le votazioni bis sullo statuto del Movimento, sull’elezione di Conte e di tutte le nuove cariche del partito, dai 5 vicepresidenti ai probiviri, al comitato di garanzia.
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