Ci pensa il solito Immobile a tenere vive le speranze della Lazio di agguantare un posto in Europa League. Con un gol in pieno recupero (92') il centravanti spegne le speranze del Torino di ottenere il secondo successo esterno di fila e mantiene i biancocelesti aggrappati al sesto posto, sebbene da stasera in coabitazione con la Fiorentina. Il pareggio ha il sapore comunque della mezza sconfitta visto che chiude definitivamente le porte al sogno Champions, schiusesi appena poco prima del calcio d'inizio dopo il pareggio della Juventus con il Bologna. La squadra di Sarri è stata letteralmente imbrigliata per 90' dai granata che, come richiesto da Juric alla vigilia, hanno sfoderato un'altra prova convincente, segno evidente di una costante crescita. E non è caso che per evitare la sconfitta la Lazio abbia avuto bisogno di un guizzo del proprio bomber, bravo a sfruttare l'unica disattenzione di Bremer in tutta la partita.
Mentre Sarri, perso Pedro, è andato sul sicuro, confermando in toto la squadra passata a Marassi, Juric ha cambiato due pedine nella squadra che ha pareggiato con il Milan. In difesa ha restituito una maglia da titolare a Izzo, rispedendo in panchina Zima, e a destra a centrocampo ha preferito Ola Aina a Singo, evidentemente per aiutare lo stesso Izzo a contenere meglio le scorribande del suo ex pupillo Zaccagni.
Per tutto il primo tempo la manovra della Lazio è rimasta invischiata nella densità dello schieramento granata. Il Torino, dal canto suo, non si è limitato a difendere: ha attuato un buon pressing e ha creato anche alcune situazioni potenzialmente pericolose in area biancoceleste, sfruttando i cross dalle fasce e gli angoli. E proprio da un corner per poco non è passato al 28': Bremer, beccato poco prima da sgradevoli ululati dopo un fallo su Immobile, è saltato più in alto di tutti e ha centrato la base del palo; sulla respinta è piombato Ricci il cui colpo di testa è stato però sventato d'istinto da Strakosha.
Il Torino ha preso coraggio e ha di nuovo sfiorato il vantaggio al 33' con un destro a fil di palo di Vojvoda su cross di Ola Aina. Per impegnare Berisha la Lazio ha avuto bisogno di una palla inattiva (39'). Una lunga punizione dalla trequarti di Luis Alberto ha pescato sul secondo palo Milinkovic-Savic che in mezza girata ha trovato pronto alla respinta sul primo palo il portiere granata. A complicare le cose a Sarri è arrivato anche l'infortunio al quadricipite rimediato da Patric che al 42' ha dovuto lasciare il posto a Luiz Felipe.
Anche Juric all'intervallo si è visto costretto a togliere Belotti, per un fastidio muscolare. E al suo posto ha inserito Pellegri. Anche senza il proprio capitano il Torino non ha cambiato atteggiamento e al 50', su altro angolo, ha di nuovo sfiorato lo 0-1: stavolta il colpo di testa è stato di Izzo che, a Strakosha battuto, ha trovato Felipe Anderson sulla linea a negargli la gioia del gol. Nell'occasione il difensore granata si è anche fatto male ed è stato costretto a lasciar spazio a Zima.
Il Torino ha insistito e ha chiamato di nuovo in causa Strakosha con un destro di Lukic. E' stato il preludio al vantaggio granata, arrivato sul susseguente corner (56') con un perfetto colpo di testa di Pellegri su centro di Rodriguez. Era evidentemente nel destino che il 21enne attaccante, a digiuno da un anno e mezzo, segnasse alla Lazio visto che gli ultimi gol in A li aveva realizzati proprio contro i biancocelesti quasi 5 anni fa (17/9/2017) con la maglia del Genoa. E curioso è anche che l'unica rete in trasferta nel nostro campionato l'aveva siglata all'Olimpico, stavolta contro la Roma, nello storico giorno dell'addio di Totti.
La Lazio ha accusato il colpo e ha faticato a reagire. Sarri ha provato a scuoterla inserendo Basic e Cataldi per Luis Alberto e Leiva. E in effetti il doppio cambio ha prodotto effetto. Al 73' lo stesso Basic si è liberato bene in area e si è ritrovato davanti a Berisha ma non ha trovato l'attimo per battere a rete e si è fatto chiudere di difensori granata. La Lazio si è svegliata ed è andata vicina al pari ancora su palla inattiva, con un colpo di testa di Milinkovic, respinto con una prodezza da Berisha. Il generoso assalto finale è stato premiato al 92': Milinkovic ha pennellato un traversone sul secondo palo per Immobile che, sfuggito alla marcatura di Bremer, ha insaccato di testa. Un gol storico anche per l'attaccante di Torre Annunziata visto che in questo modo raggiunge Quagliarella a quota 180 in testa alla classifica dei cannonieri di A in attività. I granata hanno vacillato e per poco non hanno rischiato la beffa al 94′: un sinistro di Cataldi ha sfiorato il palo alla sinistra di Berisha. La sconfitta, però, sarebbe stato davvero una punizione eccessiva per un ottimo Torino.
LAZIO-TORINO 1-1 (0-0)
Lazio (4-3-3): Strakosha; Lazzari, Patric (43′ pt Luiz Felipe), Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (24′ st Cataldi), Luis Alberto (24′ st Basic); Felipe Anderson (40′ st Romero), Immobile, Zaccagni. (25 Reina, 31 Adamonis, 23 Hysaj, 16 Kamenovic, 27 Moro, 11 Cabral). All.: Sarri.
Torino (3-4-2-1): Berisha; Izzo (6′ st Zima), Bremer, Rodriguez; Aina (29′ st Singo), Lukic, Ricci, Vojvoda; Pobega (42′ st Buongiorno), Brekalo; Belotti (1′ st Pellegri). (32 V. Milinkovic-Savic, 89 Gemello, 15 Ansaldi, 14 Garbett, 77 Linetty, 11 Pjaca, 23 Seck, 19 Sanabria). All.: Paro (Juric squalificato).
Arbitro: Prontera di Bologna.
Reti: nel st Pellegri all'11', Immobile al 48′.
Angoli: 9-7 per la Lazio.
Recupero: 2′ e 4′.
Ammoniti: Pellegri per gioco falloso, Lukic e Immobile per proteste.
Spettatori: 25.000 circa.
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