"Questa mi è stata segnalata da mia figlia mentre facevo esami – sussurrava l'ex primario Gaspare Gulotta ai colleghi della commissione – comunque a me ha risposto bene". Un professore diceva: "Io le ho dato 28". Ma a Gulotta non andava bene: "Meglio che no, lo sappiamo… 30… mia figlia…". Così andavano gli esami nella cattedra di Chirurgia generale e d'urgenza. La telecamera piazzata dai carabinieri del Nas nello studio dell'ex potente primario del Policlinico ha svelato un giro vorticoso di raccomandazioni, adesso al vaglio del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.
Il 30 gennaio 2020, fu una giornata molto indicativa di quel mercato che era diventato il reparto di Gulotta. Il reparto dei raccomandati. Solo i "segnalati" andavano davvero avanti. A tutti i livelli. Studenti e aspiranti professori partecipanti ai concorsi.
di
Salvo Palazzolo
Quella mattina, una candidata non aveva risposto a tutte le domande, un membro della commissione aveva qualche dubbio. Gulotta tagliò corto: "È stata segnalata". E, all'improvviso, le valutazioni cambiarono. "A me ha risposto bene", disse con il consueto vigore l'ex primario di Chirurgia generale e d'urgenza oggi agli arresti domiciliari. E anche gli altri furono d'accordo. "Me ne fotto, ci do la lode", rilanciò Gulotta. Uno dei professori della commissione sbottò: "La lode magari no". Ma il " barone" Gulotta aveva preso un impegno con il padre della studentessa: "È amico mio, è il veterinario del mio paese". Ma qualcuno in commissione continuava a esporre le sue riserve: "Prof, non devi essere così". Gulotta non voleva sentire ragioni: "È amico mio veterinario, mi viene a trovare ogni domenica, il veterinario del mio paese". Chi aveva dubbi non potè aggiungere altro: "Va bene, 30 e lode".
Avanti un altro candidato. "Anche lui è segnalato – informò uno dei docenti – è figlioccio di Cocorullo". Gulotta tagliò corto: "Non è per nulla bravo questo". L'ambasciatore della segnalazione disse: "Va bene… se è tutto segnalato… vabbè 30 e buona notte". Gulotta, gran maestro delle raccomandazioni, aggiunse: "La lode non gliela dobbiamo dare?". Il collega rispose: "La lode? Certo".
Avanti un altro. "Questa è stata segnalata, è venuto Francesco", disse uno dei collaboratori del primario. Gulotta sentenziò: "È scarsa". Il collaboratore propose: "25". Ma Gulotta decise: "Trenta".
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Salvo Palazzolo
Dopo aver chiamato gli studenti e comunicati i voti, l'ex primario telefonò alla figlia Eliana, chirurgo plastico all'ospedale Civico, finita anche lei ai domiciliari per un'attività di dossieraggio nei confronti dell'ex marito. "Eliana, quella ha avuto il massimo", il padre informò dell'esito dell'esame. "Ma a chi interessava questa?". Risposta: "Eh, il nostro oncologo… è sua figlia".
Eccolo il metodo Gulotta. Fare dei favori, per allargare la sua rete. Una rete di persone che prima o poi avrebbero dovuto sdebitarsi con lui. Più grande il favore fatto, più grande quello che sarebbe arrivato, prima o poi. Sono pesanti le parole che ha scritto la gip Donata Di Sarno: "Gulotta è un soggetto di notevole spessore criminale, perché ha dimostrato di saper calpestare ogni regola con grandissima disinvoltura, in più occasioni e per i fini più disparati, senza mai manifestare alcuno scrupolo".
Le intercettazioni hanno registrato altre segnalazioni e raccomandazioni. C'era un gran via vai nella stanza del primario. "Veniva contattato da medici – scrive ancora la gip – e anche da professori afferenti ad altri settori scientifici, affinché intercedesse per la soluzione di controversie ed incomprensioni".
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