PARIGI – A tre anni dall'incendio che l'ha parzialmente devastata, la cattedrale di Notre Dame ritrova progressivamente la sua bellezza grazie al lavoro quotidiano di un esercito di artigiani. Emmanuel Macron visita oggi il gigantesco cantiere intorno alla cattedrale, finanziato con doni per 844 milioni di euro da 150 Paesi. L'obiettivo è poter restituire ai fedeli e ai turisti Notre-Dame per il 2024, in tempo per l'inaugurazione dei Giochi Olimpici.
La messa in sicurezza
La prima fase dei lavori è iniziata qualche settimana dopo l'incendio con la messa in sicurezza dell'edificio e la cinta dei contrafforti, lo smontaggio delle impalcature che circondavano la guglia, lo sgombero delle macerie, la decontaminazione delle 450 tonnellate di piombo parzialmente vaporizzate nell'atmosfera. Questa prima fase, costata oltre 151 milioni di euro, è durata quasi due anni, con ritardi e diversi momenti di blocco del cantiere a causa della pandemia e dalla contaminazione al piombo che metteva in pericolo il lavoro degli operai.
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dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
I lavori di pulizia
E' ormai quasi completato il lavoro di pulizia interna della cattedrale, sulle volte, le mura e il pavimento, che dovrebbe terminare tra poco, come anche la preparazione delle volte in vista della loro completa ricostruzione. Il grande organo, il più grande di Francia, risalente al 1733, era stato risparmiato dall'incendio ma coperto di polvere di piombo, ed è ora in fase di pulizia come le vetrate e i grandi dipinti del Settecento e Ottocento, mentre diverse statue degli apostoli che erano sulla facciata, già restaurate, sono esposte al momento alla Cité de l'Architecture et du Patrimoine di Parigi in attesa di poter essere installate di nuovo nella cattedrale.
L'estrazione delle pietre
Un'altra fase chiave del progetto è appena cominciata: l'estrazione delle pietre per le volte distrutte o danneggiate. Le pietre di tipo calcareo saranno estratte nella regione a nordest di Parigi per un totale di circa mille metri cubi. La ricostruzione della struttura medievale della navata e del coro e della guglia di Viollet-le-Duc, con la sua solida struttura di quercia, non inizierà fino alla primavera del 2023. Un migliaio di querce provenienti da foreste pubbliche e private sono già state segate in preparazione. L'obiettivo è riaprire la cattedrale al pubblico nel 2024, anno dei Giochi Olimpici di Parigi. Quando torneranno nella famosa cattedrale nel 2024, i turisti e i fedeli entreranno dalla grande porta centrale invece che dalle porte laterali, e seguiranno un percorso centrale dalla navata al coro.
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Inchiesta ancora in corso
Le cause dell'incendio divampato la sera del 15 aprile 2019 restano ancora sconosciute. L'indagine è ancora in corso e gli inquirenti continuano a propendere per lo scenario di un'imprudenza piuttosto che quello di un atto doloso. Nel giugno 2019, al termine dell'inchiesta preliminare, il procuratore di Parigi Rémy Heitz aveva detto di favorire l'ipotesi di un incidente, evocando una sigaretta spenta male o un guasto elettrico al livello del cantiere di restauro della guglia che era in corso in quel periodo.
L'omaggio al cinema
Mentre a La Défense, alle porte di Parigi, è possibile una visita virtuale della cattedrale, al cinema è uscito "Notre Dame in fiamme" di Jean-Jaques Annaud che ricostruisce il drammatico incendio. A 78 anni, il regista de "Il nome della rosa" e "Sette anni in Tibet" ha girato un thriller avvincente: le quindici ore in cui il gioiello gotico stava per scomparire. Il regista ha incontrato testimoni, si è riletto i documenti dell'inchiesta, e ha passato del tempo con i pompieri che hanno eroicamente combattuto le fiamme.
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