Sono le famiglie le protagoniste della Via Crucis del Papa di questa sera al Colosseo (ore 21.15). Due anni dopo lo scoppio della pandemia, il rito del Venerdì Santo torna nei suggestivi luoghi del foro romano con diretta su Rai 1, sull’emittente della Cei TV2000 e sui canali web di Vatican News.
Rito antichissimo
Si tratta di un rito antichissimo che San Giovanni XXIII riportò nell’anfiteatro Flavio nel 1959 ma solo per quell’anno. La tradizione della Via Crucis al Colosseo venne ripresa nel 1965 da Paolo VI. Da allora tutti i Papi, da Wojtyla a Ratzinger fino a Bergoglio, hanno sempre presieduto il rito affidando le meditazioni delle quattordici stazioni a sacerdoti, religiosi, laici, padri e madri di famiglia, teologi e scrittori.
Le famiglie
Le famiglie, dunque, sono al centro delle consuete 14 stazioni nell’anno a loro dedicato e con il quale la Chiesa sta celebrando i cinque anni dell’esortazione apostolica “Amoris laetitia”. “Le testimonianze – scrive Vatican News -, affiancate al percorso di Gesù verso il Calvario, descrivono spaccati di vita in cui tante famiglie si possono ritrovare. E saranno, perlopiù, proprio le stesse famiglie che si sono raccontate nelle meditazioni a portare anche la Croce nell’Anfiteatro Flavio, dove, in mondovisione, la cristianità si raccoglierà nella notte del silenzio, a ricordo della crocifissione e morte di Gesù che sembrò spegnere nei discepoli la speranza accesa dalla Buona Novella”.
Irina e Albina
Fra le diverse famiglie ce ne saranno, insieme, anche una russa e una ucraina. La prima famiglia è quella di cui fa parte Albina, una studentessa del corso di laurea in Infermieristica dell'Università Campus Bio-Medico, mentre la seconda è quella di Irina, un’infermiera ucraina che lavora nel centro di cure palliative “Insieme alla cura”, della Fondazione Policlinico Universitario dello stesso ateneo. Il Vaticano ha deciso di confermare la loro presenza nonostante sia l’ambasciatore di Ucraina presso la Santa Sede Andriy Yurash, sia l’arcivescovo della Chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk hanno protestato contro un’idea “inopportuna e ambigua” che “non tiene conto del contesto di aggressione militare russa contro l’Ucraina”.
La quotidianità
Ci sono le famiglie nella loro quotidianità, le gioie dell’amore condiviso, i problemi di coppia, le preoccupazioni per i figli, la sofferenza delle malattie, il dolore per la perdita del coniuge nelle meditazioni della Via Crucis. Storie vere, concrete .I testi non a caso sono stati scritti da una coppia di giovani sposi (I stazione), da una famiglia in missione (II), da sposi anziani senza figli (III), da una famiglia numerosa (IV), da una famiglia con un figlio con disabilità (V), da una famiglia che gestisce una casa famiglia (VI), da una famiglia con un genitore malato (VII), da una coppia di nonni (VIII), da una famiglia adottiva (IX), da una vedova con figli (X), da una famiglia con un figlio consacrato (XI), da una famiglia che ha perso una figlia (XII), come detto da una famiglia ucraina e da una famiglia russa (XIII) e da una famiglia di migranti (XIV).
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