Tra le più amate scrittrici francofone, in testa alle classifiche d’Oltralpe ogni volta che un suo nuovo libro appare all’orizzonte, Amélie Nothomb ha dedicato alla guerra il suo ultimo ultimo romanzo, Primo sangue (Voland). Dove, parlando in prima persona, rende omaggio al padre recentemente scomparso raccontando un episodio della sua carriera di diplomatico: quando, coinvolto nella presa in ostaggio della comunità belga di Stanleyville, nel 1964, da parte di un gruppo di ribelli congolesi, il giovane console Nothomb riesce a salvare tutti i sequestrati.
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