Caro Merlo, la guerra all’Ucraina ci rende indifferenti alla morte, ci stiamo abituando alle immagini della distruzione, dei palazzi sventrati, dei vivi che diventano superstiti. Non sentiamo il loro dolore, non annusiamo la polvere e il sangue, non tocchiamo i cadaveri che vediamo. Non siamo fisicamente minacciati. Le immagini ci stanno stordendo ma la ripetizione disarma lo stupore e, giorno dopo giorno, ad ogni massacro diminuisce l’indignazione e avanza la rassegnazione per un guerra, nonostante tutto, lontana: qui ancora si muore per cause naturali.
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