Uno spazio nuovo, dedicato agli artisti e alle voci dell'Ucraina. La Biennale di Venezia presenta Piazza Ucraina, a cura di Borys Filonenko, Lizaveta German, Maria Lanko, i curatori del Padiglione del Paese invaso dalla Russia di Putin. Realizzata nel contesto della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, con la collaborazione dell’Ukrainian Emergency Art Fund (UEAF) e della Victor Pinchuk Foundation, Piazza Ucraina è un’installazione progettata dall’architetta ucraina Dana Kosmina allestita allo Spazio Esedra dei Giardini della Biennale.
Lo scopo dell'iniziativa – si legge nel comunicato della Biennale di Venezia, che aprirà al pubblico il prossimo 23 aprile – "è dar voce agli artisti e alla comunità artistica dell’Ucraina e degli altri paesi per esprimere solidarietà con la popolazione ucraina all’indomani della brutale invasione da parte del governo russo e creare uno spazio che possa essere luogo di dibattito, dialogo e sostegno alla cultura ucraina".
"Ci auguriamo che questa iniziativa contribuisca ad accrescere la consapevolezza nel mondo contro la guerra e tutte le sue conseguenze", ha dichiarato il presidente della Biennale, Roberto Cicutto.
Per la direttrice della Biennale, Cecilia Alemani: “In tempi di guerre brutali come quella che attualmente sta vivendo l’Ucraina sembra quasi impossibile pensare all'arte. Ma forse quello che la lunga storia della Biennale ci ha insegnato è che questa istituzione è in grado di essere uno spazio di conversazione, una piazza in cui il dialogo può andare avanti e in cui l’arte può fungere da strumento per mettere in discussione la nozione stessa d’identità nazionale e la politica. Nei suoi 127 anni di esistenza La Biennale ha registrato le scosse e le rivoluzioni della storia come un sismografo. La nostra speranza è di creare con Piazza Ucraina una piattaforma di solidarietà per la popolazione ucraina sul suolo dei Giardini, fra i padiglioni storici costruiti sulla base ideologica dello Stato-nazione, modellata dalle dinamiche geopolitiche e dalle espansioni coloniali del ventesimo secolo".
Piazza Ucraina sarà costruita attorno a un monumento ricoperto da sacchi di sabbia, un riferimento alla pratica diffusa in tempi di guerra nelle città ucraine per proteggere l'arte pubblica dai bombardamenti.
I curatori Borys Filonenko, Lizaveta German, Maria Lanko spiegano che "gli utenti dei più diffusi social network in Ucraina si raccolgono virtualmente attorno a queste opere d’arte, scambiandosi opinioni e dando vita a nuove narrative. Tutte assieme, le sequenze di queste espressioni artistiche creano una sorta di agorà, un luogo d’incontro, una piazza. Lo spazio della Piazza, creato dall'artista e architetta Dana Kosmina, incarna l’equilibrio tra stabilità e fluidità. Questo luogo possiede un centro e una struttura classica, pur essendo un'esposizione in continuo mutamento, in cui i poster si stratificano e il dibattito sulla situazione di emergenza mondiale, precedente e successiva al conflitto, viene continuativamente messa in evidenza. Ogni giorno la tecnologia uccide e protegge. Ogni giorno, il rapporto tra gli esseri umani e le piante, gli animali, la terra e ciò che non è umano muta o si rafforza, e tutto questo non è un sogno.
L'archivio d'arte dei tempi di guerra è stato compilato dal team dell’Ukrainian Emergency Art Fund (UEAF). La fondazione si propone di sostenere gli artisti e gli operatori culturali nel corso del conflitto e in futuro. È stata fondata dall’ONG MOCA assieme alla redazione giornalistica indipendente Zaborona, alla galleria d'Arte The Naked Room e all’istituto culturale Mystetskyi Arsenal. Il fondo raccoglie aiuti umanitari, informazioni sui programmi e sulle opportunità offerte dalle istituzioni ucraine e straniere a sostegno di artisti, curatori, manager artistici, ricercatori indipendenti e di iniziative culturali non governative. Per saperne di più e fare una donazione, visitare https://ueaf.moca.org.ua/
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