SANT'AGATA BOLOGNESE – Le Lamborghini Huracan non finiscono mai, di stupire e di crescere. Quando credi che le perle siano finite eccone ancora una e la collana si allunga e risplende.
Ammiratissima al recente salone dell’auto di New York, la Tecnica è davvero una nuova Huracan, non certo un restyling come erroneamente si potrebbe pensare. Tanto per cominciare è più lunga di 6 centimetri rispetto alla versione EVO, ha un frontale con un paraurti completamente ridisegnato, la parte posteriore è inedita e sul fianco il taglio della vetratura riporta alla linea aggressiva della Essenza SCV12. Il nuovo lavoro aerodinamico migliora il raffreddamento dei freni e salva un po’ di vita alle pastiglie mentre l’ala posteriore assieme a un estrattore su misura aumentano del 35% il carico aerodinamico. Infine lo spettacolare vetro posteriore esalta Il propulsore che si può ammirare comme il faut perché a breve andrà in soffitta per lasciare il posto a versioni elettrificate che magari garantiranno prestazioni ancora superiori ma che non potranno mai avere lo stesso sapore.
La Tecnica allora si colloca a mezza strada tra la ben nota EVO e la versione estrema della gamma, la STO (Super Trofeo Omologata). Ha la trazione posteriore e promette di assomigliare più alla cattivissima STO con la differenza che sembra vestita in maniera più sobria, più stradale per accontentare tutti quei clienti che se la vogliono gustare anche se il traffico fa capire che non c’è trippa per gatti corsaioli. Perché va piano? Proprio no, il magnifico 10 cilindri aspirato di 5,2 litri capace di 640 cavalli assicura uno 0-100 in 3”2, cioè un’accelerazione al limite del disumano. In buona sintesi potrebbe essere una Lamborghini da guida quotidiana per un proprietario di una STO, o una versione più orientata alla pista per una proprietario di una EVO.
A sentire i collaudatori, quelli che l’hanno messa a punto per trovare il compromesso ideale tra le voglie degli ingegneri e le esigenze dei clienti, la Tecnica è una vettura più orientata al divertimento della guida che a una messa a punto per ottenere il miglior tempo possibile in pista. Però loro giurano che lo sterzo diretto e una azzeccatissima taratura degli ammortizzatori permettono un ingresso in curva rapido e preciso come è quasi impossibile pretendere da una vettura stradale.
Vabbé, si entra molto forte, ma poi? Poi viene il bello, sempre a sentire quelli che l’hanno perfezionata: a saperci fare si può farla sovrasterzare persino con uno stile da drifting lasciando tutto il controllo a chi è al volante, ma sapendo dosare l’accelerazione l’auto sa stare attaccata alla strada come se fosse su un binario. Le spettacolari gomme sono delle Bridgestone Potenza Sport sviluppate appositamente e calzano cerchi da 20 pollici chiamati “Damiso” e si rifanno a quelli già visti sulla a Lamborghini Vision GT.
I freni, per finire, sono carboceramici e godono di un impianto di raffreddamento estremamente curato, tanto che i soliti collaudatori giurano che il pedale non va mai a fine corsa neanche quando ci si attacca disperati perché si sta andando troppo forte. Buono a sapersi.
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