E' morto a Parigi l’economista francese Jean-Paul Fitoussi. Aveva 80 anni. Insegnante di Economia all'Institut d’Etudes Politiques di Parigi o Philippe van Parijs, era il più autorevole teorico contemporaneo del reddito di base. Negli ultimi mesi aveva avuto un ruolo importante nell’organizzazione del prossimo Festival dell'Economia di Trento.
di
Flavio Bini
Nato a La Goulette il 19 agosto 1942, Jean Paul Fitoussi ha cominciato la sua carriera accademica come professore a contratto presso l’Università di Strasburgo. Dal 1979 al 1983 ha insegnato all’Istituto Europeo di Firenze, e nel 1984 “visiting professor” presso la University of California, Los Angeles. Dal 1998 è membro del consiglio d’amministrazione dell’Ecole Normale Supérieure (Scuola Normale Superiore). Nel 1997 è divenuto membro del Conseil d'Analyse Economique (Consiglio per l’Analisi Economica) del Primo Ministro, mentre in 1996 è stato nominato membro della Commissione Economica della Nazione. Dal 2000, svolge l'incarico di Esperto presso il Parlamento Europeo, Commissione degli Affari Economici e Monetari.
Docente all’istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po) dal 1982 e dal 1989, ha presieduto l’osservatorio francese sulle congiunture economiche (Ofce). Era membro del consiglio scientifico dell’Istituto “François Mitterrand” e ha partecipato all’insegnamento in International relations, prima laurea magistrale in lingua inglese della Luiss. Ha fatto anche parte del consiglio di amministrazione di Telecom Italia e del consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo.
Dal 1990 al 1993 è stato Presidente del Consiglio Economico della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Per quel che riguarda le attività editoriali. Fitoussi ha scritto con regolarità su giornali francesi come Le Monde. Nella sua ricerca, si è concentrato sulle teorie dell'inflazione, sulla disoccupazione, sul commercio estero, e sul ruolo della politica macroeconomica.
di
Eugenio Occorsio
Ha ricevuto diversi riconoscimenti, fra cui la Presidenza Onoraria della Facoltà di Economia di Strasburgo, la laurea Honoris Causa dall'Università di Buenos-Aires, e in patria le onorificenze di Chevalier de l'Ordre National du Mérite (Cavaliere dell'Ordine Nazionale del Merito) e Chevalier de la Legion d'Honneur (Cavaliere della Legione d'Onore).
I suoi numerosi saggi riguardano le teorie dell’inflazione, la disoccupazione, le economie aperte e il ruolo delle politiche macroeconomiche. È stato un critico della rigidità nelle politiche di bilancio e di economia monetaria, per gli effetti negativi sulla crescita dell’economia e sui livelli di occupazione. I suoi lavori recenti riguardano i rapporti tra democrazia e sviluppo economico.
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