Viaggiare in prima classe sul Titanic senza biglietto non è impresa da tutti. Forse Sante Righini, cervese di nascita, avrebbe potuto raccontare quest'impresa ai suoi nipoti, se il destino non l'avesse coinvolto nella più grande tragedia navale della storia, facendolo entrare nella conta delle 1518 vittime. A 110 anni dal disastro del transatlantico, affondato tra il 14 e 15 aprile 1912 al largo di Terranova, la storia dell'unico emiliano-romagnolo presente in quel maledetto viaggio inaugurale riemerge attraverso le indagini di Claudio Bossi, da quarant'anni impegnato nello studio del Titanic, un lavoro incessante, che permette ancor oggi di illuminare dettagli inediti (l'ultimo suo libro sull'argomento, "L'orchestrina continuò a suonare", scritto a quattro mani con Daniela Rota per…
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