L'ultimo viaggio è stato ancor più doloroso, se mai possibile. Il carro funebre è finito nel dirupo col parroco e il defunto a bordo. Mercoledì pomeriggio nella concattedrale di Sarsina in Romagna si erano svolti i funerali dell’88enne Lino Antonini, un agricoltore morto undici giorni dopo l’incidente con la motozappa mentre lavorava nei campi.
Dopo la cerimonia religiosa, nel tragitto verso il cimitero di Montepetra di Sogliano, il carro che trasportava la salma si è fermato in salita poco prima del cimitero. Il conducente – come racconta il Corriere di Romagna – è sceso e improvvisamente il mezzo ha iniziato a muoversi in discesa. Nessuno è riuscito a bloccarlo e il parroco, rimasto a bordo, ha sterzato il volante, diminuendo così la velocità, fino allo schianto contro un albero.
"La corsa della vettura è terminata oltre una scarpata di un paio di metri – racconta al quotidiano locale il protagonista, don Renato Serra – Non si è ribaltata. Personalmente non ho avuto paura, ma quando sono sceso ho visto che i presenti erano tutti molto spaventati. Allora li ho tranquillizzati e poi, come se nulla fosse successo, abbiamo terminato con il rito della benedizione della bara, prima di consegnare il confratello alla grazia di Dio. Ringrazio però la Madonna, San Giuseppe e San Vicinio».Carro funebre nel dirupo col parroco e il defunto a bordo, ma alla fine tutto si è risolto solo in un gran spavento. Ieri pomeriggio, alle 15.30, nella concattedrale di Sarsina si sono svolti i funerali dell’88enne Lino Antonini. L’agricoltore è morto 11 giorni dopo l’incidente con la motozappa avvenuto nel pomeriggio del 28 marzo, quando stava lavorando nei campi a ridosso della sua abitazione, in un tratto collinare molto scosceso nella zona di Turrito. Ieri amici e parenti si sono stretti attorno ai suoi cari. Dopo la funzione religiosa, la salma è stata trasportata al cimitero di Montepetra di Sogliano. Ma quando il corteo funebre è giunto nella frazione è successo un incredibile episodio e solo per un miracolo il parroco è rimasto illeso. Il carro che trasportava la salma si è fermato in salita poco prima del cimitero. Il conducente è sceso e improvvisamente il mezzo ha iniziato a muoversi in discesa. I tentativi di bloccarlo sono stati vani. Con un gesto istintivo, il parroco ha sterzato il volante, diminuendo così la velocità, fino allo schianto contro un albero.
«La corsa della vettura è terminata oltre una scarpata di un paio di metri – racconta il protagonista, don Renato Serra- Non si è ribaltata. Personalmente non ho avuto paura, ma quando sono sceso ho visto che i presenti erano tutti molto spaventati. Allora li ho tranquillizzati e poi, come se nulla fosse successo, abbiamo terminato con il rito della benedizione della bara, prima di consegnare il confratello alla grazia di Dio. Ringrazio però la Madonna, San Giuseppe e San Vicinio».
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