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Caro bollette, 3,5 milioni di famiglie in difficoltà

C'è il rischio che la povertà energetica aumenti in modo esponenziale in Italia a causa dell'impennata simultanea dei prezzi di luce e gas. Solo nei primi tre mesi dell'anno, i costanti rincari in bolletta hanno visto una crescita significativa delle famiglie in difficoltà, dall'8% nel 2020 (ultima stima Oipe, pari a 2,1 milioni di famiglie) al 13,34% nel primo trimestre del 2022 (con un aumento di circa 1,33 milioni di famiglie in povertà energetica). Questo valore sarebbe il più alto mai riscontrato da quanto la misurazione del fenomeno è cominciata, superiore al picco di poco meno del 9% registrato nel 2018.

Il quadro allarmante emerge dalle stime della Fondazione Utilitatis, illustrate mercoledì scorso a Roma in occasione della riunione plenaria del Banco dell'energia: la onlus, nata con la volontà di sostenere le famiglie in difficoltà economica e sociale, che ha chiamato a raccolta i firmatari del "Manifesto Insieme contro la povertà energetica" per fare il punto su quanto realizzato da dicembre, quando il Banco ha assunto una prospettiva nazionale, e per presentare il piano triennale dell'ente, guidato dal presidente di A2A Marco Patuano, che s'impegna a raccogliere almeno due milioni di euro entro il 2024 per combattere questo fenomeno dilagante.

I risultati della Fondazione Utilitatis vanno letti però alla luce dei limiti nella disponibilità dei dati. Quindi, il problema sarebbe molto più grave rispetto allo scenario delineato: "In primo luogo", si legge nel rapporto, "perché non si tiene conto degli altri fattori che contribuiscono a determinare la povertà energetica"; inoltre, "gli aumenti dei prezzi imputati riguardano le sole famiglie nel mercato tutelato". "Entrambi questi fattori – conclude il rapporto – suggeriscono cautela nel valutare i risultati e inducono a ritenere che la stima proposta sia plausibilmente inferiore rispetto al reale aumento della povertà energetica".

Non solo, la curva rischia di alzarsi ancora in vista del quinto pacchetto di sanzioni della Ue. Tutto questo mentre i Paesi europei, Italia e Germania in testa, stanno cercando di capire come diversificare l'approvvigionamento energetico rispetto ai paesi produttori. Intanto, la guerra in Ucraina ha costretto il governo italiano a rivedere tutte le previsioni di crescita anche nel 2022 come si evince nella bozza del Documento di economia e finanza (Def) approvato mercoledì scorso all'unanimità dal Consiglio dei ministri: Pil fissato al 3,1% (dal precedente 4,7%), deficit confermato al 5,6%, debito al 146,8% (meno 4 punti sul 2021) e inflazione al 5,8% (la stima era all'1,6%).

Nel testo del Def, il governo prevede uno spazio in deficit nel 2022 per oltre 9 miliardi, senza scostamento. Tolti i 4,5 miliardi già utilizzati per ridurre l'impatto degli aumenti delle bollette, ne restano circa 5 da destinare ai nuovi aiuti all'economia, inclusi quelli per contenere i prezzi dell'energia. Un pacchetto di misure che arriverà dopo Pasqua una volta che il Parlamento avrà licenziato il Def.

Grafico a cura di Silvano Di Meo

Per dare un contributo concreto alle famiglie e ai soggetti vulnerabili, il Banco dell'energia ha già avviato molti progetti, mentre altri sono in partenza. È il caso dell'iniziativa "Energia in periferia", in collaborazione con Acea e Federconsumatori Lazio, promossa a sostegno delle famiglie in situazione di disagio a causa della povertà energetica che vivono nel quartiere Torpignattara, attraverso un contributo economico che andrà a coprire le spese di un anno di utenze per nucleo familiare, insieme a corsi di educazione al risparmio energetico. L'iniziativa prevede inoltre di donare, a ciascun nucleo familiare, un kit di lampadine a marchio Philips di Signify per agire direttamente sui consumi, riducendoli, e, contestualmente, educare al risparmio energetico grazie al passaggio al Led.

"Mai come in questo momento storico – dichiara Giuseppe Gola, ad di Acea – c'è bisogno di dare un segnale concreto per combattere il fenomeno della povertà energetica. È necessario aiutare le famiglie in difficoltà che non riescono a pagare le bollette di luce e gas a causa dell'aumento dei prezzi per la complessa situazione congiunturale. Per questo abbiamo aderito al progetto 'Energia in periferia' a Roma, città a cui Acea è molto legata. Mi auguro che l'iniziativa possa diventare un esempio ed essere replicata in altre realtà italiane".

E ancora: la collaborazione con il neo-firmatario Edison per promuovere un progetto territoriale a sostegno delle famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale in Calabria. "La povertà energetica è un fenomeno che colpisce maggiormente coloro che vivono nel Sud del Paese – afferma Nicola Monti, ad di Edison -. Per questo motivo con la nostra adesione al Manifesto Insieme per contrastare la povertà energetica abbiamo voluto dedicare un progetto specifico alla Regione Calabria". "Il nostro contributo alle famiglie e ai soggetti vulnerabili si sostanzierà attraverso un sostegno economico per il pagamento delle bollette e un vero e proprio affiancamento dei Ted (Tutor per l'energia domestica) per favorire una maggiore consapevolezza sui consumi energetici di queste famiglie", conclude Monti.

Il salto del gas, più 42%

Secondo i dati riportati dall'Arera, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, l'andamento del prezzo del gas naturale per un consumatore domestico tipo in regime di tutela è andato crescendo continuamente a partire dall'ultimo trimestre 2020. Questa crescita ha subito una forte accelerazione nel primo trimestre 2022, con un aumento del 42 percento rispetto all'ultimo trimestre del 2021: da 96,85 euro a 137,32 euro.

Per le famiglie italiane e, soprattutto per quelle a più basso reddito, l'aumento del prezzo del gas rappresenta un fattore che va ad unirsi all'aumento del prezzo dell'elettricità nel determinare un potenziale rischio di povertà energetica. Nella spesa energetica delle famiglie, i dati Istat indicano che elettricità e gas rappresentano infatti la quasi totalità della spesa: nel 2020, per le famiglie nel quintile più basso del reddito, queste due voci da sole assorbono il 94% della spesa energetica e rappresentano insieme il 7,13% dell'intera spesa di consumo delle famiglie. Quelle che si trovano in una condizione più difficile sono principalmente a basso reddito e localizzate nel Sud.

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