Il console onorario dell'Ucraina Dario Arrigotti accusa l'Università di Torino per aver scelto di destinare risorse non solo a studenti ucraini ma anche russi.
L'UniTo ha pubblicato due bandi di borse di studio che scadono il 21 aprile 2022. Uno è riservato a studenti di nazionalità ucraina, per 20 borse da 3 mila euro ciascuna e un secondo a cittadini russi e bielorussi: 20 borse da 2 mila euro.
La denuncia di Arrigotti, che prima di polemizzare sulla scelta ha verificato che le notizie ricevute corrispondessero a verità, si è espressa così: "La motivazione che viene data nel testo del secondo bando – spiega – è aiutare gli studenti russi e bielorussi di UniTo che si trovano in grave situazione di difficoltà economica, a seguito dell’insorgere della crisi internazionale ucraina . Motivazioni estremamente equivoche, poichè non ci troviamo di fronte a una generica crisi internazionale, ma a una deliberata guerra di aggressione scatenata da una superpotenza nucleare verso uno stato confinante, aggressione che fino a oggi ha causato decine di migliaia di vittime, tra cui migliaia di civili, donne e bambini, e nel corso della quale sono stati commessi contro la popolazione atroci crimini di guerra".
Equiparare "negli aiuti economici e a parole lo stato di grave difficoltà degli studenti russi e bielorussi a quello degli ucraini, che possono aver avuto vittime in famiglia, o non potranno alla fine degli studi tornare nella loro patria, perchè vivono in città distrutte dalle bombe, o sotto occupazione militare russa, è quanto meno soprendente", prosegue il console.
E aggiunge: "Fin dall'inizio dell'aggressione russa, il 24 febbraio scorso, abbiamo purtroppo visto che l'Università di Torino, a differenza di tantissimi soggetti culturali e isitituzioni locali di Torino e del Piemonte, non ha dedicato momenti di studio o discussione a quanto stava accadendo, tranne un progetto di convegno in aula, inizialmente programmato in data 10 marzo, e poi annullato due giorni prima. Una nostra richiesta di incontro con il Magnifico rettore, per discutere di eventuali iniziative di dibattito sulla guerra in corso, non ha mai ricevuto risposta. Il consolato chiede ai vertici dell'Università di pronunciarsi "con chiarezza sull'aggressione subita dall'Ucraina da parte della Federazione Russa "così come hanno fatto le Nazioni Unite, l'Unione Europea, l'Osce, il Governo italiano, la Regione Piemonte e la Città di Torino.
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