Energia pulita. Trent’anni fa sembrava un capriccio. Oggi indica la via d’uscita dalla doppia gabbia delle emissioni che surriscaldano il pianeta e dei combustibili fossili che finanziano le guerre di Putin. Per questo la copertina del Venerdì in edicola domani 15 aprile con Repubblica è dedicata all’eolico. Un reportage di Raffaele Oriani dalla Germania ci porta in mezzo ai campi di segale, granturco e orzo dello Schleswig-Holstein, il Land più verde della locomotiva d’Europa. Dieci anni fa, in questa terra affacciata su due mari – il Baltico e il Mare del Nord – le fonti rinnovabili producevano il 60 per cento dell’energia elettrica consumata. Oggi siamo al 160 per cento. Tanto che anche la centrale nucleare di Brokdorf, una delle più efficienti al mondo, ha chiuso nell’indifferenza generale. Puntano ad altro, in questa terra dell’utopia verde. Oltre all’energia del vento, c’è quella del sole – queste terre del Nord producono una volta e mezzo l’energia solare della Campania Felix – e punta ad attivare avveniristiche centrali a idrogeno.
Come è stato possibile? E soprattutto, perché l’Italia procede così a rilento? L'inchiesta di Riccardo Staglianò racconta le aziende pronte a investire nel vento, soprattutto ora che le energie rinnovabili costano meno del gas e infinitamente meno del nucleare. E tutti gli ostacoli che trovano sulla loro strada, a partire dalle autorizzazioni, che magari il ministero della Transizione ecologica concede, mentre il ministero della Cultura, la Regione, il Comune o i cittadini non sono d’accordo. Succede spesso, molto più di quello che immaginiamo, come dimostra la mappa dei Nimby – acronimo che sta per Not In My Back Yard, "non nel mio giardino" – d'Italia. Giacomo Talignani li passa in rassegna uno per uno: da chi non vuole gli impianti in mare aperto, a dieci chilometri dalla costa romagnola, a chi non li vuole sulle colline del Mugello, dove nacque Giotto, o a ridosso delle fitte foreste calabresi.
Sullo stesso numero del Venerdì anche una intervista a Lev Ponomariov, il dissidente che sfida Putin, della nostra inviata a Mosca Rosalba Castelletti.
dalla nostra inviata
Rosalba Castelletti
E ancora: lo street artist francese che è andato a Kiev per raccontare la guerra a colpi di spray giallo e blu; un reportage di Salvo Palazzolo dal paese dei femminicidi, Lentini, ventimila abitanti, quattro donne uccise in meno di due anni; l'azienda sul lago Maggiore leader mondiale dei giubbotti antiproiettile; le cheerleader e i cheerleader (sì, sono anche maschi) che si preparano a partecipare ai Mondiali di questo sport (sì, è uno sport), raccontati da Maurizio Crosetti; i nuovi romanzi di Hugo Hamilton e Chiara Valerio; un'intervista a Bob Odenkirk, protagonista di Better Call Saul, che torna su Netflix per l'ultima stagione.
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