Gianna racconta dal letto della sua stanza d'ospedale col pavimento in linoleum giallo: "Ero convinta che sarei morta. Ero svenuta e mi sono risvegliata urlando dopo l'ultimo calcio in faccia, quello che mi ha fratturato il naso". È alta, fisico possente. Ma adesso la fragilità dei suoi 14 anni è tutta nella mano che stringe quella della mamma.
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