Tensione nucleare nel Baltico tra la Nato e la Russia. La possibilità sempre più vicina di un'adesione della Svezia e della Finlandia all'alleanza atlantica (avvicinamento causato dall'invasione russa in Ucraina) preoccupa Mosca, che è nelle ultime ore arrivata a mettere in dubbo lo status denuclearizzato della regione.
dalla nostra inviata
Tonia Mastrobuoni
La minaccia è arrivata prima dalle parole dell'ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora vice presidente del consiglio di Sicurezza della Russia, e poi ribadita dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Ci si può dimenticare dei Baltici non nucleari – ha scritto su Telegram Medvedev – se Svezia e Finlandia si uniscono alla Nato". E ha continuato: "Non si potrà più parlare di status denuclearizzato per il Baltico, l'equilibrio dovrà essere restaurato. Finora la Russia non ha preso queste misure e non era intenzionata a farlo". Con l'ex presidente si è prontamente schierato il Cremlino: "Condividiamo le parole di Medvedev".
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Peskov ha ricordato tra l'altro che c'è un ordine del presidente Vladimir Putin affinchè il fianco occidentale della Federazione sia rafforzato considerato il potenziamento militare della Nato. "Una volta definito il piano per rafforzare i nostri confini occidentali, sarà presentato un elenco di tutte le misure necessarie, i passi da compiere e tutto ciò sarà discusso in una conferenza presieduta dal presidente".
L'escalation, per ora solo verbale, è stata innescata dalla decisione di Sanna Marin, premier della Finlandia, che condivide con la Russia un confine di 1.300 chilometri, che ha presentato al Parlamento finlandese il libro bianco con cui si illustra il cambiamento della situazione di sicurezza dopo l'invasione russa dell'Ucraina, che sarà la base per il dibattito al Parlamento e la decisione sull'adesione alla Nato. Una decisione, ha detto Marin, che sarà "una questione di settimane, non mesi". Anche la Svezia appare intenzionata ad annunciare la decisione di aderire alla Nato prima del prossimo vertice dell'Alleanza Atlantica che si terrà a giugno a Madrid.
La Lituania, attraverso la sua premier Ingrida Simonyte, ha fatto sapere che le minacce non sono "niete di nuovo". "Le attuali minacce russe sembrano piuttosto strane, quando sappiamo che già prima della guerra in Ucraina, i russi tengono le armi a 100 chilometri dal confine della Lituania. Le armi nucleari sono sempre state tenute a Kaliningrad. La comunità internazionale, i Paesi della regione, ne sono perfettamente consapevoli. Le usano come una minaccia".
Nell'ultima settimana, esercitazioni aeree Nato con Finlandia e Svezia sono state condotte nei paesi Baltici. "Gli Alleati hanno concluso una settimana di intensa cooperazione insieme a Finlandia e Svezia nei cieli dell'Estonia con l'esercitazione Ramstein Alloy. E' stata un'opportunità per allenarsi insieme e migliorare la capacità delle forze aeree della Nato di lavorare insieme e con i partner". Lo riferisce la portavoce dell'Alleanza atlantica, Oana Lungescu, allegando a un tweet una nota ufficiale.
"L'esercitazione Ramstein Alloy copre due giorni di formazione praticando scenari del mondo reale affrontati dal personale di polizia aerea dispiegato nella regione baltica", spiega l'Alleanza, sottolineando che test di questo genere "sono il fondamento della missione di Air Policing" della Nato, "che fa parte della deterrenza a 360 gradi dell'area euro-atlantica".
dal nostro corrispondente
Paolo Mastrolilli
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