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Domodossola, al quiz della patente con microcamera e auricolare: scoperti 70 casi

La telecamera nascosta in un foro della t-shirt per inquadrare i quiz sul computer e farsi dire le risposte dall'esterno, grazie a un auricolare. È la tecnica collaudata che la polizia stradale di Domodossola ha scoperto durante una seduta di esame per la patente alla motorizzazione. Da quella seduta, grazie alle sim dei dispositivi, hanno ricostruito una rete di oltre 70 persone in tutta Italia che sono state segnalate perché sospettate di aver usato la microtelecamera: dovranno ripetere l'esame.

Le indagini sono partite dall'agosto del 2020. Gli agenti della polizia stradale di Domodossola e di Verbania, dopo aver pianificato l'intervento con i funzionari della motorizzazione di Domodossola, hanno fatto un blitz durante l'esame di teoria. Il nervosismo di tre candidati, ben oltre lo stato di agitazione pre-esame, ha insospettito gli agenti. I tre, due egiziani e un marocchino, tutti residenti in Lombardia, stavano sostenendo la prova con il supporto audio per la traduzione delle domande del test ma è alla fine della prova, superata in modo brillante, che gli agenti hanno scoperto che avevano anche un altro supporto: sulla maglietta, vicino al colletto, c'era un piccolo foro con un minuscolo occhio di telecamera nascosto all'interno, proprio all'altezza del torace e quindi dello schermo del computer usato per i quiz.

Grazie alla connessione dati, le immagini – stando alla ricostruzione degli investigatori – venivano trasmesse all'esterno a terze persone che suggerivano le risposte esatte al test attraverso gli auricolari che i candidati indossavano senza farsi notare. I tre sono stati denunciati all'autorità giudiziaria e l'apparecchiatura è stata sequestrata. Durante altre sedute gli agenti hanno denunciato altre 8 persone che hanno usato le stesse tecniche.

A quel punto, le indagini si sono allargate: i dispositivi dei candidati e le sim che avevano all'interno, quindi l'esame dei traffici telefonici delle utenze, hanno permesso di accertare che si trattava di un sistema collaudato e usato anche in numerose sedute d'esame presso vari uffici di motorizzazione di tutta Italia. Si parla di oltre venti province interessante in un anno: Bologna, Brescia, Cremona, Roma, Novara, Bologna, Como, Latina, Lecco, Pesaro, Trento, Sondrio, Genova, Cuneo, Milano, Como, Varese, Bergamo, Monza Brianza, Milano, Venezia, Vercelli, Vicenza. Gli agenti hanno segnalato 71 persone che sono entrate in contatto con le utenze sequestrate, per avviare il procedimento amministrativo: ossia rifare il test della patente.

Un fenomeno, "particolarmente monitorato" dagli organi investigativi della polizia stradale: "Persone in possesso di titoli abilitativi alla guida che circolano liberamente sulle nostre strade senza la minima conoscenza delle regole al codice della strada costituiscono un serio pericolo per la sicurezza e per l'incolumità delle persone".

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