Una novità politica, più che di sostanza. È quella emersa ieri con la fiducia votata alla Camera, 422 voti favorevoli e 54 contrari, al cosiddetto Decreto energia (noto anche come "decreto bollette"), che ora è in dirittura d'arrivo nel suo iter parlamentare: per oggi è attesa l’approvazione finale dei deputati, mentre la settimana prossima ci sarà il vaglio del Senato. Ma non si prevedono stravolgimenti del testo, ed è possibile dunque tentare sin da ora un bilancio.
I cambiamenti ci sono e riguardano soprattutto il fotovoltaico, con il tentativo di semplificare i processi autorizzativi che finora hanno fermato il diffondersi dei pannelli. Ma più che dal punto di vista tecnico, i lavori parlamentari, soprattutto nella Commissioni Ambiente e Attività produttive, hanno evidenziato una novità politica: il Partito democratico si è fatto promotore di una serie di modifiche alle norme attuali che agevoleranno per esempio l’installazione del fotovoltaico sui tetti dei centri storici, in apparenza contraddicendo la linea sin qui tenuta da uno dei principali esponenti di quello stesso partito, il dem Dario Franceschini, che da ministro della Cultura ha sempre sostenuto i soprintendenti nelle loro battaglie a difesa del territorio da pale eoliche e pannelli solari.
Il dibattito
di
Luca Fraioli
Con questo Decreto energia, invece, l'installazione, "con qualunque modalità", di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici nei centri storici sarà considerato 'intervento di manutenzione ordinaria' e non sarà quindi subordinata all'acquisizione di permessi, autorizzazioni o altri atti amministrativi di assenso. La norma non si applica a ville, giardini e parchi di particolare pregio o complessi caratteristici con valore estetico e tradizionale. Su questi ultimi, però, sarà possibile l'installazione di pannelli integrati nelle coperture non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici, ad eccezione delle coperture i cui manti siano realizzati in materiali della tradizione locale.
In particolare, gli interventi nei centri storici si potranno fare senza necessità di autorizzazione paesaggistica, purché non siano all’interno di aree di interesse pubblico, che in Italia sono 1100. L’esempio classico è quella porzione del centro di Firenze dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. In tutte le situazioni analoghe, sarà ancora dirimente il parere delle soprintendenze.
Sarebbe questo l’escamotage che ha convito il ministro Franceschini, nonostante la contrarietà di alcune direzioni del suo ministero. La mediazione è stata condotta da Chiara Braga, architetto e responsabile Pd per l’Ambiente sin da quando era segretario del partito Renzi. Braga, che appartiene proprio alla corrente di Franceschini, avrebbe convinto il ministro che il fotovoltaico sui tetti può essere anche uno strumento di risparmio sulle bollette elettriche dei meno abbienti che ancora vivono nei centri storici di tante città italiane.
L’altro punto qualificante del Decreto, riguarda l’agrivoltaico. In una prima versione del provvedimento, su richiesta di Coldiretti, erano stati eliminati gli incentivi statali al fotovoltaico per gli imprenditori agricoli che volessero installare pannelli su una superficie superiore al 10% del totale dell’azienda. E questo per evitare una ulteriore diminuzione dei terreni coltivabili in Italia. Ora invece gli incentivi verranno erogati anche a chi costruirà su più del 10% della sua terra, a patto che di tratti di impianti agrivoltaici, e cioè compatibili con l’attività agricola nel terreno sottostante. I pannelli a terra, invece, saranno incentivati solo se al di sotto del 10%.
La lettera
di
Osservatorio sulla transizione ecologica
Ma il provvedimento che sta per essere licenziato dal Parlamento, contiene anche una serie di altre misure che puntano all’accelerazione delle rinnovabili e alla riduzione dei costi energetici per i cittadini. Ecco in estrema sintesi le principali.
Si affida al ministero della Transizione ecologica il compito di individuare i casi in cui si applica la procedura abilitativa semplificata, nonché i casi in cui l’installazione di impianti di produzione di calore da risorsa geotermica può essere considerata attività edilizia libera.
Si allarga la gamma delle biomasse impiegabili per la produzione di biogas e biometano. Potranno essere impiegati anche i sottoprodotti provenienti da attività agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale ed anche i sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali.
Arrivano semplificazioni per l'installazione di impianti fotovoltaici nelle aree idonee. Nello specifico, la norma stabilisce le procedure autorizzative per l'installazione di nuovi impianti fotovoltaici e delle opere connesse nelle aree idonee.
Riuso
di
Fiammetta Cupellaro
Ulteriori semplificazioni per il potenziamento degli impianti di produzione di energia rinnovabile già operativi. Nello specifico, la norma stabilisce che, "nel caso in cui la modifica non sostanziale determini un incremento della potenza installata e la necessità di realizzazione di ulteriori opere connesse senza incremento dell'area già occupata, queste ultime sono autorizzate mediante la medesima procedura applicabile all'intervento non sostanziale”.
Via libera alla possibilità di installare più pannelli fotovoltaici nelle aree industriali. Nello specifico, la norma stabilisce che nelle aree industriali, "in deroga agli strumenti urbanistici comunali e oltre agli indici di copertura già esistenti", è possibile installare impianti solari fotovoltaici e termici coprendo fino al 60% dell'area industriale di pertinenza.
Modificata la disciplina relativa ai criteri in base ai quali un cliente finale diviene autoconsumatore di energia rinnovabile. In particolare, viene introdotta un'ulteriore ipotesi relativa alla produzione e accumulo di energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo da realizzare con impianti Fer (Fonti energia rinnovabili) ubicati presso edifici o in siti diversi da quelli presso il quale l'autoconsumatore opera.
Il Mite dovrà predisporre la Strategia nazionale contro la povertà energetica. La Strategia – da adottare con un decreto del ministro della Transizione ecologica – dovrà prevedere la fissazione di obiettivi indicativi periodici, al fine di elaborare, a livello nazionale, misure strutturali e di lungo periodo.
Riduzione della temperatura dei riscaldamenti negli edifici pubblici per l'inverno prossimo e paletti anche al condizionamento estivo nel 2022. Nello specifico, la norma stabilisce che dal 1° maggio 2022 fino al 31 marzo 2023, "la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici pubblici, non deve superare rispettivamente i 19 °C +2 °C di tolleranza e non deve essere minore dei 27 ºC – 2° gradi di tolleranza". Dalla misura sono esclusi ospedali, cliniche e case di cura.
Copertura del fabbisogno delle isole minori non interconnesse, attraverso energia da fonti rinnovabili prevedendo, tra l'altro, la conversione entro il 2026 degli impianti di produzione energetica a combustibili fossili.
Gli elettrodotti saranno "di norma" considerati "compatibili con l'esercizio dell'uso civico" comportando semplificazioni in materia di espropriazione per pubblica utilità.
Arriva il piano per aumentare l'efficienza energetica degli impianti di illuminazione pubblica. Nello specifico la norma prevede che con un dm Mite, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e con il ministro dell'Economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata, dovranno essere stabiliti gli standard tecnici e le misure di moderazione dell'utilizzo dei diversi dispositivi di illuminazione pubblica, nel rispetto dei livelli di tutela della sicurezza pubblica e della circolazione negli ambiti stradali.
Arriva la 'Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili' istituita per il 16 febbraio. In occasione della Giornata, "senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica", le istituzioni pubbliche, negli edifici e negli spazi aperti di loro competenza, potranno adottare iniziative di risparmio energetico e azioni di risparmio nell'uso delle risorse, anche attraverso pratiche di condivisione, promuovendo incontri, convegni e interventi concreti dedicati alla promozione del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili.
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