Erano divisi sulla scelta di Milano, restano spaccati anche sul vertice della Direzione nazionale antimafia. Un lungo lavoro di mediazione durato due giorni non ha sortito alcun effetto, impossibile ogni tentativo di ricondurre a due nomi le proposte. Così la quinta Commissione, quella per gli incarichi direttivi presieduta da Antonio D’Amato, ha espresso: due voti per Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro (il togato Sebastiano Ardita di A&I e il laico Fulvio Gigliotti), due voti per Giovanni Russo, aggiunto della Dna (D’Amato e il laico Alessio Lanzi, in quota Fi), un voto per il procuratore di Napoli Giovanni Melillo (da parte della togata Alessandra Dal Moro, Area) che partiva come favorito, si è astenuto l’esponente di Unicost, Michele Ciambellini. Fino…
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