ROMA – La tecnologia corre in aiuto della costruzione di pneumatici più duraturi e sostenibili. L’implementazione della collaborazione tra il colosso nipponico Sumitomo Rubber Industries, società madre di Falken, e il professor Hiroshi Tani della Kansai University, in Giappone, ha portato a un ulteriore step tecnologico nel campo dei pneumatici. I ricercatori hanno messo a punto un nuovo sensore, “Miniature Energy Harvester”, capace di rilevare l’usura dei pneumatici che aiuterà gli ingegneri a realizzare delle gomme di maggiore durata.
Il sistema si avvale, tra l’altro, di una collaudata tecnologia sostenibile che utilizza la rotazione di un pneumatico per generare elettricità e fornire l’energia necessaria al funzionamento dei sensori periferici installati all’interno, evitando così il ricorso all’utilizzo di batterie. La tecnologia consente poi di calcolare l’area di contatto di un pneumatico e le rotazioni della ruota, e di raccogliere i livelli di stress basati sui cambiamenti di ampiezza derivanti dalla rotazione del pneumatico. Il rilevamento di questi dati può essere successivamente utilizzato per determinare l’usura del pneumatico.
Inoltre, in aggiunta ai risultati precedenti, il team dei ricercatori ha sviluppato una tecnica in grado di misurare l’area di contatto del pneumatico installando diversi captatori di energia in miniatura in ogni pneumatico che consentono di leggere i dati raccolti. Secondo gli specialisti della Sumimoto, queste nuove tecnologie permettono un monitoraggio ancora più capillare, possono essere utilizzate per diverse applicazioni e offrono informazioni importanti per i futuri sviluppi nel campo di pneumatici sempre migliori.
“Questa nuova tecnologia Energy Harvester è un grande passo verso l’attuazione della nostra politica di sostenibilità, ci supporta nello sviluppo di pneumatici con un’area di contatto ottimizzata e quindi una maggiore durata – ha sottolineato Bernd Löwenhaupt, amministratore delegato di Sumitomo Rubber Europe – Nell’ambito dell’impegno per il cambiamento climatico ‘Driving Our Future Challenge 2050’, stiamo sviluppando soluzioni innovative per una maggiore sicurezza e un minore impatto ambientale al fine di plasmare attivamente la trasformazione della mobilità”. (m.r.)
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