BOLOGNA – Si apre oggi il processo al 16enne che ha ucciso la coetanea Chiara Gualzetti, picchiata e accoltellata ai piedi dell'abbazia di Monteveglio, in provincia di Bologna, non distante da casa, il 27 giugno scorso. La Procura per i minorenni, dopo aver concluso le indagini, ha chiesto il giudizio immediato contestando al giovane l'omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla minore età della vittima.
Una tragedia, la morte di Chiara, che ha sconvolto un intero paese e dilaniato dal dolore la famiglia. "Ha ammazzato per il gusto di ammazzare. Era lucido e questo fa ancora più male, mi spezza il cuore. La deve pagare pesantemente, spero in una condanna esemplare", le parole del papà Vincenzo Gualzetti quando i consulenti della procura, a novembre 2021, dissero che il ragazzo è capace di intendere e volere. Quindi che può essere processato. "La mia ormai non è vita ma sopravvivenza – il dolore del padre – Combatto per arrivare alla sentenza ma so che non mi darà pace nemmeno quella. Perché mia figlia non tornerà".
Oggi potrebbe già uscire la sentenza, essendo un rito abbreviato. Le indagini avevano ricostruito che il giorno prima dell'omicidio il 16enne diede appuntamento a Chiara per vedersi: passò a prenderla a casa e andarono insieme al parco dell'Abbazia, poco distante dalla casa della studentessa. In un video venne documentata la loro ultima passeggiata.
di
Giuseppe Baldessarro
Nell'area verde il ragazzo la colpì e ferì a morte con un coltello, che aveva nello zaino, e l'aggredì con calci e pugni. I genitori della ragazza, non avendo sue notizie e trovando il cellulare spento, iniziarono subito a cercarla mobilitando tutto il paese. Il corpo di Chiara venne trovato da un volontario il giorno seguente e i carabinieri in breve chiusero il cerchio attorno al ragazzo.
di
Rosario Di Raimondo
Dalle prime ricostruzioni è subito parso chiaro che l'assassino aveva infierito sul corpo di Chiara prendendola a calci in testa dopo averla uccisa a coltellate. Durante la confessione il 16enne ha raccontato che dopo l'omicido mandò un messaggio vocale ad un'amica nel quale descriveva la terribile sequenza dei fatti. Che il suo obiettivo fosse quello di assassinare Chiara lo ha ammesso lo stesso omicida: "Me lo ha detto il demone di ucciderla"; "Mi stava sempre appiccicata "; "Mi si accollava".
di
Rosario Di Raimondo
Il 29 luglio 2021, nel giorno in cui Chiara avrebbe compiuto 16 anni, è nata "L'arco di Chiara" (come lo strumento che tanto amava, lei arciera entusiasta), un'associazione che sarà a disposizione dei ragazzi e delle scuole: duplice lo scopo, "diffondere la storia di Chiara attraverso i racconti dei familiari e delle persone a lei più care e di sensibilizzare i giovani ai pericoli in cui si può incorrere senza nemmeno accorgersene". Con uno sguardo al passato, dunque, e a quella vita strappata; e al presente, per essere uno strumento di vicinanza e consapevolezza per le giovani generazioni.
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