Dopo i piercing, ora tocca alle mutande. È la nuova singolare battaglia della Fia, che critica l’abbigliamento tecnico dei piloti di Formula 1. Il timore della Federazione è che l’intimo dei protagonisti del Mondiale 2022 sia infiammabile e quindi non a norma con le linee di sicurezza.
Due ore di riunione per decidere
Il direttore di gara Niels Wittich, che ha sostituito Michael Masi, alla vigilia del Gp d’Australia, ha detto ai piloti che devono indossare indumenti intimi conformi alle normative. Lo ha fatto nelle stesse note di gara che richiamavano all’ordine chi indossa dei gioielli al volante in violazione delle regole, come Lewis Hamilton. Il ‘nuovo ordine’ ha portato, scrive il Telegraph, a una riunione durata ben due ore venerdì scorso.
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Gasly: “Liberi di controllarmi il posteriore”
Durante le successive conferenze stampa, i piloti hanno comprensibilmente ridicolizzato le nuove direttive. “Se vogliono controllarmi il culo, sono liberi – ha detto il francese Pierre Gasly dell’AlphaTauri – non ho niente da nascondere. Se questo li rende felici, sono liberi”. I team dicono che c’è una resistenza diffusa alla prospettiva che la Fia dica ai piloti anche che tipo di biancheria intima possono indossare. Un punto sollevato durante l’incontro è stato che i piloti avrebbero dovuto essere avvisati prima dell’inizio della stagione, piuttosto che alla vigilia di un Gp.
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Horner: “Non controllerò la biancheria intima”
“Non mi interessano troppo queste cose – le parole di Fernando Alonso –. Penso che dobbiamo essere flessibili su un paio di queste cose. Ma fa parte dello spettacolo, suppongo”. Christian Horner, il team principal della Red Bull, ha detto che “di certo non controllerò la biancheria intima dei miei piloti”. Daniel Ricciardo ha ribadito: “Questa è la prima volta che sento parlare di biancheria intima ignifuga. Ovviamente indossiamo dei leggins, se così si possono chiamare, ma non abbiamo biancheria intima ignifuga”.
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