AGI – I separatisti del Donetsk rivendicano la conquista del porto di Mariupol. Quel che rimane dei difensori della città sul Mare d'Azov, asserragliati nell'area dell'acciaieria, si preparano alla loro ultima battaglia.
La grande offensiva nel Donbass, che secondo i secessionisti filorussi è imminente e secondo Kiev è già iniziata, potrebbe invece richiedere più tempo del previsto.
Fonti del Pentagono affermano che Mosca intende raddoppiare, se non triplicare, il proprio schieramento nelle regioni di Donetsk e Lugansk e la riorganizzazione richiederà "un tempo considerevole".
Il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, primo capo di governo occidentale a incontrare Vladimir Putin dall'invasione, traccia intanto un bilancio negativo di un vertice che ha definito "molto duro e aperto".
"Non ho avuto impressioni positive", ha spiegato Nehammer, "anzi, l'offensiva russa proseguira'".
A Mariupol, i russi hanno usato "una sostanza sconosciuta" contro militari e civili: lo ha denunciato la presidente della commissione parlamentare per l'integrazione dell'Ucraina nell'Ue, Ivanna Klympush.
L'esponente politica ucraina ha aggiunto che la Russia ha "molto probabilmente" usato "armi chimiche" e che le vittime stanno avendo problemi di "insufficienza respiratoria".
Secondo il battaglione Azov, su Telegram, la sostanza velenosa è stata rilasciata da un drone.
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