Il presidente ucraino Zelensky si è rivolto nuovamente alla nazione nel suo discorso notturno. "L'esercito russo potrebbe usare armi chimiche – le sue parole -. Una minaccia che stiamo prendendo molto seriamente". Il presidente non ha fatto riferimenti a un precedente uso delle armi "sporche" dal giorno dell'invasione russa, ma il suo discorso incrocia negli stessi istanti la denuncia del battaglione nazionalista ucraino Azov su Telegram: "Gli occupanti russi hanno usato una sostanza velenosa di origine sconosciuta contro militari e civili ucraini a Mariupol". La denuncia, ripresa dal Kyiv Independent e da altri media ucraini, prosegue: "La sostanza è stata diffusa da un drone e le sue vittime riportano disturbi respiratori". L'intelligence britannica aveva avvertito in mattinata di un "possibile uso futuro di armi al fosforo a Mariupol da parte dell'esercito russo".
La grande battaglia per il Donbass è ormai cominciata. Mentre è in corso la riorganizzazione seguita al ritiro da Kiev e Chernihiv, le truppe russe si stanno concentrando sul fronte orientale per sferrare la spallata cruciale nella conquista del pieno controllo delle province di Donetsk e Lugansk, mentre sulla fascia costiera prosegue l'assedio della città portuale di Mariupol, dove secondo il presidente Volodymyr Zelensky i morti sarebbero "decine di migliaia" e 33.000 abitanti i "deportati" in Russia. L'annuncio dei miliziani separatisti sulla conquista dello scalo, smentito dalle autorità locali, potrebbe preludere alla temuta caduta della città, corridoio strategico di collegamento tra il Donbass e la Crimea. Ma l'esercito di Kiev non molla: "La difesa di Mariupol continua".
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DOSSIER: IL CONFLITTO | SENTIERI DI GUERRA | Timeline: gli eventi
00.53 Leader Battaglione Azov: a Mariupol tre intossicati ma non gravi
Sono tre le persone che nelle ultime ore hanno evidenziato "chiari segni di avvelenamento chimico" durante l'assedio di Mariupol. Lo ha detto – come riporta il Kyiv Independent – il leader del battaglione nazionalista Azov, Andriy Biletsky, aggiungendo che per nessuno di loro ci sono "gravi conseguenze" per la salute. Secondo Azov la sostanza velenosa è stata lanciata da un drone.
00.52 Blinken, India deve decidere la sua posizione su Russia
L'India deve prendere le proprie decisioni su come affrontare "l'invasione della Russia in Ucraina ed è importante che tutti i paesi facciano pressione su Putin per porre fine al la guerra". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in una conferenza stampa con il ministro degli Esteri indiano S Jaishankar a Washington dopo l'incontro virtuale tra il presidente americano Joe Biden e il premier indiano Narendra Modi. L'India ha continuato ad acquistare petrolio dalla Russia e si è sempre astenuta nei voti contro Mosca all'Onu. "La guerra della Russia contro l'Ucraina è un attacco al popolo ucraino. È anche un attacco a quell'ordine basato su regole a cui aderiamo e che difendiamo". Gli Stati Uniti, ha dichiarato Blinken, "continueranno ad aumentare il loro sostegno al governo e al popolo ucraino e inviteranno le altre nazioni a fare lo stesso, così come chiediamo a tutte le nazioni di condannare le azioni sempre più brutali di Mosca". Il segretario di stato americano ha anche sottolineato che l'invasione dell'Ucraina "è in netto contrasto con la visione che gli Usa e l'India condividono di un Indo-Pacifico libero e aperto".
00.38 Onu chiede indagine indipendente sulla violenza contro donne e bambini
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha tenuto una sessione straordinaria sulla difficile situazione delle donne e dei bambini in Ucraina e terrà un altro incontro la prossima settimana sulla situazione umanitaria nel Paese. Sima Bahous, direttore esecutivo dell'agenzia Un Women, ha espresso profonda preoccupazione per le crescenti segnalazioni di stupri e violenze sessuali. "Sentiamo sempre più spesso parlare di stupri e violenze sessuali", ha detto. "Queste denunce devono essere oggetto di un'indagine indipendente per garantire la giustizia e trovare i responsabili". "E' ora di porre fine a questa guerra. I bambini dell'Ucraina non possono permettersi di aspettare", le ha fatto eco Manuel Fontaine, direttore del programma di emergenza dell'Unicef. Bahous, che è tornata da un viaggio nel Paese devastato dalla guerra, ha aggiunto che "la combinazione di un massiccio sfollamento con l'ampia presenza di coscritti e mercenari e la brutalità contro i civili ucraini ha fatto sollevare tutte le bandiere rosse".
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