Pare deciso: alcuni dipinti – sicuramente due, forse tre – rimarranno in Francia. Gli altri torneranno, ma non si sa esattamente quando e come, ai grandi musei russi in cui sono conservati abitualmente. Il destino della collezione Morozov, una delle più importanti e travagliate raccolte d’arte moderna del Novecento, si incrocia un’altra volta con quello della Russia e dell’Ucraina, come già oltre un secolo fa, quando allo scoppio della Rivoluzione bolscevica del 1917 Ivan Abramovich Morozov, il ricchissimo industriale che l’aveva creata, fu costretto a lasciare Mosca per l’esilio, abbandonando i suoi capolavori nelle mani del neonato stato sovietico.
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