Aerei militari della Cina hanno consegnato "forniture militari regolari" alla Serbia. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, commentando un'insolita operazione avvenuta sabato, in cui sei aerei da trasporto cinesi Y-20 sono atterrati a Belgrado. Secondo quanto riferito dal portavoce, l'operazione rientrava nel piano di cooperazione annuale dei due Paesi, non prende di mira nessuna terza parte e "non ha nulla a che fare con l'attuale situazione".
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L'arrivo degli aerei ha scatenato forti speculazioni secondo cui avrebbero trasportato missili terra-aria HQ-22 in base alle condizioni di un accordo firmato precedentemente dalle parti. E la stessa Cina ha poi confermato di averli inviati.
I sei Y-20 da trasporto, che sorvolano lo spazio aereo di due Paesi Nato (Turchia e Bulgaria), sono atterrati sabato all'aeroporto civile Nikola Tesla di Belgrado per consegnare i missili ordinati dalla Serbia, che ha strettissimi legami con la Russia. Il loro acquisto era stato scoraggiato dagli Usa nel 2020, avvertendo che l'ingresso nell'Ue o in altre alleanze occidentali avrebbe comportato l'impiego di sistemi difensivi con standard più uniformi e occidentali.
di
Paolo Brera
I missili made in China, forniti nel mezzo della instabilità dei Balcani, sono paragonati in prevalenza agli americani Patriot o ai russi S-300, pur disponendo di una gittata inferiore: 170 km per un'altitudine di 27 km. La Serbia è il primo Paese europeo a dotarsi di tali armamenti cinesi.
di
Paolo Brera
Il ministero della Difesa della Serbia al momento non ha risposto alle richieste di commento da parte di Associated Press. Il presidente serbo Aleksandar Vucic sabato è quasi parso confermare la consegna dei sistemi a medio raggio concordata nel 2019, dicendo che martedì o mercoledì presenterà "il più nuovo orgoglio" dell'esercito serbo. Il governo di Vucic, appena riconfermato per un nuovo mandato, ha votato a favore delle risoluzioni Onu di condanna per l'aggressione russa all'Ucraina, ma ha deciso di non sostenere le sanzioni internazionali contro Mosca.
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