Resterà probabilmente come l'immagine più forte di questa serata del primo turno delle presidenziali: come un capopopolo, entusiasta di aver superato il 20% per la prima volta nella sua carriera di candidato all'Eliseo, Jean-Luc Mélenchon ha gridato 4 volte con quanto fiato aveva in gola dal palco del Cirque d'Hiver, eletto a suo quartier generale: "Non un voto deve andare a Marine Le Pen! Non un voto deve andare a Marine Le Pen!".
Un appello tanto più importante quanto il dato che lo sottiene: Melenchon è stato il più votato fra i giovani tra i 18 e in 34 anni in Francia, rivela una rilevazione Elabe per Bfmtv. Fra i 18 e i 24 anni il leader della sinistra avrebbe ottenuto il 34% dei consensi mentre tra i 25-34enni il 31%. Alle sue spalle Emmanuel Macron e al terzo posto Marine Le Pen.
Entusiasmo alle stelle, grida, slogan e in pochi minuti ha perso consistenza l'ipotesi che gran parte della France Insoumise, la sinistra burbera e radicale di Mélenchon, finisse per votare Le Pen al ballottaggio come arma anti-Macron.
Per quanti antimacroniani convinti, gilet gialli, anticasta e complottisti ci siano nelle file del partito di Mélenchon, il grido del 'tribuno' è apparso un ordine: "Noi sappiamo – ha detto – per chi non voteremo mai. Non bisogna dare voti a Le Pen. Credo che il messaggio, per questa parte, sia stato compreso".
"Conosco la vostra rabbia – ha continuato rivolto ai compagni ai 'camarades' che lo applaudivano – non vi abbandonate a essa, che rischia di farvi commettere errori che sarebbero definitivamente irreparabili". "Come vi ho già detto cinque anni fa – ha continuato il candidato che uscì quasi 15 anni fa dal Partito socialista – ricordate che ci fu qualche problema dopo la nostra dichiarazione?". Il riferimento è alle parole pronunciate nel 2017 dopo il primo turno, che non furono chiare come quelle di questa sera. "Ma i francesi, per chi li prendono? – ha continuato – Sono capaci di sapere da soli cosa fare. Sono capaci di decidere quello che va bene per il Paese".
"Detto questo – ha continuato parlando del proprio risultato, che, per quanto straordinario, non gli ha consentito di arrivare al ballottaggio – non ci nascondiamo la violenza della delusione. Innanzitutto pensando a tutto quello che sarebbe stato fatto e che non sarà invece fatto. Ma al tempo stesso, come nascondersi l'orgoglio per il lavoro fatto?". Si è posto poi, stavolta chiaramente, come guida della sinistra che deve rinascere dalle sue macerie: "Il polo popolare esiste! – ha detto – se non ci fossimo stati, cosa resterebbe? Cosa avremmo in mano? Niente! E abbiamo costruito questa forza. Allora – ha proseguito mentre alcuni sostenitori erano in lacrime – certo che alcuni fra i più giovani mi diranno: ok, va bene, ma non siamo ancora arrivati! Ebbene, non siamo lontani… stasera ho un bel colorito, non ho bisogno di essere consolato, la lotta continua". Melenchon il più votato tra i giovani: i suoi elettori 'arrabbiati' saranno ago della bilanciaMelenchon il più votato tra i giovani: i suoi elettori 'arrabbiati' saranno ago della bilancia
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