KIEV A uno come Igor, ad esempio, hanno cercato di tranciare le dita, senza riuscirci però. Poi l’hanno pestato ben bene, rompendogli così una mascella (le dita erano già rotte, a quel punto). Nell’ospedale di Sumy, Igor racconta l’aggressività gratuita di alcuni soldati russi. Cosa poteva mai rivelare uno come lui, piccolo commerciante a Boromlya? Niente di importante, probabilmente.
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