AGI – "Quando si usa violenza non si sa più nulla su Dio, che è Padre, e nemmeno sugli altri, che sono fratelli. Si dimentica perché si sta al mondo e si arriva a compiere crudeltà assurde. Lo vediamo oggi nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo", ha detto papa Francesco nell'omelia della messa della Domenica delle Palme e della Passione del Signore.
"Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli", ha sottolineato il Pontefice. "Cristo è crocifisso lì oggi".
"Gesù oggi ci insegna a non restare lì, ma a reagire. A spezzare il circolo vizioso del male e del rimpianto. A reagire ai chiodi della vita con l'amore, ai colpi dell'odio con la carezza del perdono".
"Mentre viene crocifisso, nel momento più difficile – continua il Pontefice -, Gesù vive il suo comandamento più difficile: l'amore per i nemici. Pensiamo a qualcuno che ci ha ferito, offeso, deluso; a qualcuno che ci ha ferito e ci ha fatto arrabbiare, che non ci ha compresi o non è stato di buon esempio. Quanto tempo ci soffermiamo a ripensare a chi ci ha fatto del male! Così come a guardarci dentro e a leccarci le ferite che ci hanno inferto gli altri, la vita, la storia".
"Ma noi, discepoli di Gesù, seguiamo il Maestro o il nostro istinto rancoroso? È una domanda che dobbiamo farci…", ha aggiunto.
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