PARIGI – Francia con il fiato sospeso per l'esito del primo turno della presidenziale. Stasera si conosceranno i nomi dei due candidati che andranno a sfidarsi al ballottaggio previsto il 24 aprile. Le urne sono aperte oggi fino alle 19 in tutta la Francia, e fino alle 20 nelle grandi città come Parigi e Marsiglia. Sono chiamati a votare 48,7 milioni di francesi con un sistema maggioritario a doppio turno. I dati sull’affluenza saranno particolarmente scrutati. Tra pandemia e guerra in Ucraina, è stata una campagna elettorale in sordina (Macron ne ha fatto uno solo) e c’è chi teme che sia battuto il record storico di astensione del 2022 (28,4%).
Dodici candidati in corsa. Le donne sono raddoppiate rispetto al 2017 e sono quattro: la sovranista Marine Le Pen, la candidata della destra Valérie Pécresse, la socialista Anne Hidalgo, la trotskista Nathalie Arthaud. Alcuni dei leader sono già ben allenati come Le Pen, il leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon che sono alla loro terza elezione presidenziale. L'età media è di 57 anni. Il più anziano è il leader della France Insoumise (70 anni), il più giovane Macron (44 anni).
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
Le Pen e Macron sono favoriti per arrivare al ballottaggio. Ci sarebbe così un nuovo duello “Progressisti contro Populisti”, come nel 2017. La cosa da guardare stasera è chi arriverà in testa e con quale distacco sull'avversario. L'Ifop e l'Ipsos prevedono che sia Macron al primo posto (26,5%) ma con una differenza di soli tre punti rispetto a 23,5%. Una rilevazione Elabe mette solo un punto di differenza tra i rivali (26% contro 25%). A preoccupare i macronisti è il fatto che un mese fa il capo di Stato fosse tredici punti sopra la leader del Rassemblement National. Da allora è cominciata una tendenza al ribasso, mentre lei invece ne ha guadagnato consensi. Non è quindi escluso che Le Pen possa arrivare in testa. Sarà un dato importante per stabilire i rapporti di forza in vista della campagna per il secondo turno.
Mélenchon, in terza posizione (17%), spera di fare l'exploit e qualificarsi al ballottaggio. In ogni caso, se i sondaggi saranno confermati, il leader della France Insoumise domina in una sinistra in rovina. Il leader verde di Europe Écologie Yannick Jadot ha 5% delle intenzioni di voto. La candidata del partito socialista Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, è all'1,5%: se confermato, sarebbe un risultato ancora più catastrofico di quello del 2017 quando il candidato del Ps arrivò al 6%.
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
Anche nella destra dei Républicains si preparano al peggio: Pécresse, la governatrice dell'Ile-de-France designata attraverso le primarie del partito, raccoglie 8% dei consensi. Il partito erede del gollismo non è mai sceso così basso. Pécresse si è rivelata troppo tecnocrate e poco capace di fare comizi e incarnare una visione della Francia alternativa a Macron. L’altro crollo previsto dai sondaggi è quello di Eric Zemmour. L'ultrasovranista che in autunno sembrava poter scalfire Le Pen è sceso fino al 9,5% delle preferenze. La sua campagna a suon di provocazioni ha finito per essere un boomerang. E non ha saputo cogliere i timori legati al potere d’acquisto, cavalcati invece da Le Pen.
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
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