Ogni mattina, nella stanza che dava su una vecchia corte della Bovisa, invasa da oleandri e camelie, Francesco Radino accendeva la radio e una candela. La radio, che gli portava le notizie di "questo secolo sciagurato" che non amava, ma in cui gli era toccato di vivere. La candela, per correggerlo con un po' di luce e di vita.
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