TRIESTE – Il dna maschile rilevato sul cordino che legava i sacchetti di nylon al collo di Liliana Resinovich non appartiene a nessuno dei campioni su cui finora si sono focalizzati gli accertamenti della Polizia scientifica. Dunque né al marito Sebastiano Visentin, né a Claudio Sterpin (l’ottantaduenne con cui Lilly aveva una relazione) e neppure al vicino di casa, Salvatore Nasti.
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