"Dopo 28 anni in cui abbiamo riscritto la storia politica dell'Italia e di un centrodestra che senza di noi non sarebbe mai esistito, questa per noi rappresenta una nuova discesa in campo. Siamo consapevoli che tutto questo è indispensabile e insostituibile per il futuro dell'Italia". A dirlo è stato Silvio Berlusconi aprendo il suo discorso alla convention di Forza Italia a Roma. Un ritorno in presenza, da parte del Cavaliere, dopo 31 mesi di assenza dovuti alla pandemia e alle sue condizioni di salute. Accolto dalle bandiere sventolanti di Forza Italia e dall'inno "Meno male che Silvio c'è", Berlusconi nel suo discorso ha condannato, dopo settimane di silenzio, Putin e l'invasione russa dell'Ucraina. "Sono deluso e addolorato dalle decisioni di Putin – ha detto – a Bucha sono stati commessi crimini di guerra e la Russia non puà negarlo. Bisogna mettere fine alla brutalità della guerra e l'Italia deve lavorare perchè si arrivi a un compromesso accettabile da tutti". E ha aggiunto: "La libertà dell'Ucraina deve essere garantita".
Il Cavaliere poi ha citato un grande classico della sua stagione politica, "le persecuzioni giudiziarie" che però, ha chiarito "non ci hanno sconfitto. I numeri del partito non ci soddisfano, ma sono in ascesa e siamo qui più determinati che mai". Ma qui dove? "Nel centrodestra, che senza Forza Italia non esiste", ha precisato il leader azzurro.
La guerra in Ucraina
Parlando della guerra, Berlusconi ha detto: "Non sono riuscito a dare all'Europa una politica unica estera di difesa comune e oggi siamo di fronte a una aggressione senza precedenti contto un Paese che sta combattendo per la sua libertà". Quindi, augurandosi la fine del conflitto, ha chiarito: "Noi auspichiamo che i rapporti fra Russia, Stati Uniti, Europa, tornino ad essere dialoganti. Ma spetta alla Russia adesso fare un passo nella giusta direzione, facendo tacere le armi. Il cessate il fuoco da parte della Russia è fondamentale e prioritario".
I rincari
Parlando della crisi economica e energetica provocata dalle sanzioni contro la Russia, Berlusconi ha addebitato gli attuali problemi alle "scelte ideologiche che hanno portato alla rinuncia del nucleare, che hanno portato alla riduzione della produzione e della ricerca nazionale che hanno portato al blocco dei rigassificatori. Per questo – ha detto – non siamo in grado di rinunciare, almeno nell'immediato, alle forniture di gas russo, anche se questo deve essere il nostro obiettivo nei tempi giusti". Ora, ha sottolineato, "bisogna evitare una nuova recessione" dovuta anche ai rincari delle materie prime. "I provvedimenti presi dal governo vanno nella direzione giusta, ma c'è ancora molto da fare per salvare il nostro futuro. Solo un governo credibile in Europa può chiedere al Bce di continuare a immettere sul mercato titoli di Stato. Noi abbiamo fiducia – ha concluso – nella capacità del nostro governo di lavorare per il futuro, ma il governo non può fare a meno di considerare le forze politiche e la necessità di una normale dialettica parlamentare".
Le tasse e la riforma fiscale
Ma proprio parlando del rapporto con la maggioranza e l'esecutivo di Draghi, il leader di Forza Italia ha chiarito: "Non permetteremo mai che il governo alzi le tasse, soprattutto quelle sulla casa". Sulla riforma della delega fiscale "ci aspettiamo un ampio dibattito in Parlamento, senza che venga posta la questione di fiducia".
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di
Emanuele Lauria
Il rapporto con gli alleati
Berlusconi, che ha saltato alcune parti del suo discorso perchè "troppo lungo", ha sottolineato come "il rapporto con gli alleati" non sia venuto meno neanche quando "Fratelli d'Italia ha perso l'occasione, entrando nel governo, di essere partecipe del rilancio del Paese con le sue idee, con i suoi programmi, con le sue donne e con i suoi uomini". E ha osservato: "Noi siamo diversi dai nostri amici ed alleati, ai quali ci lega un rapporto di lealtà, di stima, di condivisione che verifichiamo ogni giorno nel governare insieme molte regioni e molti comuni".
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