TORINO – Niente scherzi, tantomeno complimenti, ma una pronta reazione dopo il ko di domenica scorsa. Vincere con il Cagliari è l'unica cosa che conta: per tenere a distanza la Roma e proseguire verso il quarto posto, per rispondere alla sconfitta con l'Inter che, di fatto, ha estromesso la Juventus dalla corsa per lo scudetto: "Normale che vincendo con l'Inter avremmo avuto qualche speranza, ma adesso dobbiamo concentrarci sul quarto posto – spiega Allegri -. Sarà una partita complicata, non ho mai vinto facilmente a Cagliari né con il Milan né con la Juve". L'allenatore ripete spesso che "servirà una partita giusta", anche se le assenze iniziano a diventare tante: ai lungodegenti Chiesa, Kaio Jorge e McKennie ("speriamo possa tornare ai primi di maggio") si aggiungono Locatelli ("starà fuori un mese") e gli squalificati De Sciglio e Morata. In attacco ci saranno Dybala e Vlahovic, con l'obiettivo di risolvere il problema del gol che "è la differenza tra noi e chi ci sta davanti". Lavorando per crescere ancora e vincere quante più partite possibili, partendo dai complimenti ricevuti contro l'Inter che non hanno fatto piacere ad Allegri: "Anzi mi danno fastidio, perché altrimenti diventiamo la squadra che si accontenta dei complimenti, che trova alibi: qui ci devono essere solo le vittorie". Iniziando da domani a Cagliari.
Massimiliano Allegri, che risposte si aspetta domani dalla squadra?
"Una partita molto complicata, vengono da una brutta sconfitta a Udine e giocare a Cagliari è sempre difficile. Sono una squadra fisica, alzano molto la palla. Secondo me verrà fuori una brutta partita dal punto di vista tecnico, dobbiamo essere cosci di ciò e sapere che contano molto i tre punti, perché abbiamo la Roma a cinque punti e mancano molte partite. Non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo".
Meglio un centrocampo a tre domani o la soluzione tattica adottata con l'Inter con il centrocampo a due?
"Dovrò valutare, vedremo le condizioni. Mancherà Locatelli, l'infortunio lo terrà fuori per quattro settimane, mancheranno anche gli squalificati Morata e De Sciglio. Non siamo tantissimi ma non deve essere una scusante, dobbiamo fare una grande partita e portare a casa il risultato".
Che reazione hanno avuto i ragazzi?
"Nel calcio le reazioni sono solamente una: fare una grande prestazione. Domani sarà una sfida completamente diversa, non ho mai giocato partite a Cagliari vincendo facilmente. Bisogna prepararsi, essere pratici, vincere. Stiamo bene fisicamente, la squadra si è allenata bene: ci sono le condizioni per fare una grande partita".
Bonucci partirà dall'inizio?
"Sta meglio, molto meglio, valuterò".
Ora che è venuta meno la possibilità di sognare, e che gli avversari sono meno stimolanti, l'aspetto mentale è quello fondamentale?
"Il nostro obiettivo era entrare nelle prime quattro. Ci siamo ma abbiamo la Roma a cinque punti ed è facile essere risucchiati. Abbiamo il vantaggio degli scontri diretti ma non possiamo rischiare che si avvicini: indipendentemente dalla gara che verrà fuori, bisogna calarsi nella partita di domani, il risultato è troppo importante".
Contro Inter e Villarreal è mancata un po' di precisione sotto porta. È stato fatto del lavoro specifico per migliorare questo aspetto?
"Credo che la squadra si sia ben comportata, siamo mancati nelle nostre tre migliori partite: con Villarreal, Atalanta e Inter, tutte e tre in casa. Abbiamo subito poco ma non abbiamo sfruttato al meglio le occasioni che abbiamo creato e abbiamo perso. Dobbiamo lavorare, avere più serenità: queste tre partite lasciate per strada sono un numero importante".
Rabiot con l'Inter ha giocato la sua miglior partita nel centrocampo a due. Una coincidenza?
"È normale che a due si trovi meglio, è un giocatore che ha gamba, forza, corre molto e ha un motore diverso. Sta bene e con l'Inter ha anche fatto una partita tecnicamente buona, giocando in verticale: mi aspetto che migliori ancora. Poi ci sono partite in cui per necessità dobbiamo giocare a tre. Magari giocherà meno bene, ma l'importante è che la squadra faccia bene".
Può essere la partita giusta per Bernardeschi?
"Per lui, per Kean, Vlahovic. Deve esserla per tutti e non possiamo scherzare, mancano sette partite e dobbiamo essere più precisi in zona gol. Le reti che ci mancano fanno la differenza tra noi e chi è davanti".
Dopo le partite di Champions, con il Villarreal che ha battuto il Bayern, cambia il suo giudizio?
"Noi con il Villarreal abbiamo fato due ottime partite, anche quella dell'andata che è stata molto criticata. Abbiamo subito poco. L'altra sera hanno fatto una grande partita ma l'1-0 tiene aperto tutto. Noi abbiamo giocato bene ma siamo stati eliminati ed è quello che conta. A volte quando non fai ottime prestazioni devi portare a casa il risultato e il Villarreal è una squadra scomoda".
C'è la possibilità di vedere McKennie nel finale di stagione?
"Adesso è ancora in ritardo, speriamo che nei primi di maggio possa tornare a disposizione".
Nella sua prima esperienza alla Juve ha vinto tantissimo e ricevuto critiche. Domenica ha ricevuto elogi ma ha perso. Ci ha pensato anche per il futuro?
"Non ho pensato, ho analizzato quello che la partita ha detto, quello che ho visto. Penso a quello che sta facendo la squadra quest'anno. Credo che ogni squadra arrivi nella posizione che merita, noi in questo momento siamo quarti e questo meritiamo. Poi dobbiamo lavorare e credo che la squadra da ora alla fine possa solo migliorare, visto che di impegni in settimana abbiamo una partita con la Fiorentina in coppa e speriamo la finale. Così abbiamo più tempo per lavorare sulle situazioni di gioco. Il campionato è fatto di 38 partite, meritare di vincere è una cosa astratta. Dobbiamo stare nella realtà. C'è il rimpianto ma ad esempio con la Roma eravamo tagliati fuori dal quarto posto a dieci minuti dalla fine. Dobbiamo lavorare osservando l'andamento, non facendoci sfuggire quelli che sono gli obiettivi, cioè giocare la Champions il prossimo anno".
Questo lavoro da qui alla fine della stagione può essere orientato in vista della prossima stagione? Dybala è fuori dal progetto, ha senso continuare a insistere su di lui o è meglio far giocare chi sarà nella Juve anche l'anno prossimo?
"Questo mese e mezzo abbiamo tempo per lavorare durante la settimana. Abbiamo obiettivi da raggiungere e tutti i giocatori a disposizione devono dare il contributo perché la Juve sia nelle prime quattro e magari giochi una finale di coppa. Siamo tutti in ballo, non bisogna pensare al mercato ma essere concentrati su quello che dobbiamo fare, ottenere risultati perché poi i complimenti non servono a niente. Anzi mi danno fastidio, perché altrimenti diventiamo la squadra che si accontenta dei complimenti, che trova alibi: qui ci devono essere solo le vittorie".
Questa Juve ha faticato molto a segnare ed è la squadra che crossa di meno. È questo uno dei motivi dei pochi gol?
"Credo che la Juventus negli ultimi tre mesi abbia creato molto, poi siamo stati poco lucidi e precisi e dobbiamo essere più efficaci da qui alla fine del campionato".
Prima dell'Inter aveva covato la possibilità di riaprire la corsa scudetto? Quanti punti vuole fare nelle ultime?
"Battendo l'Inter è normale che avevi una piccola speranza, a patto di vincere tutte le partite che è quasi impossibile. Quindi dobbiamo svoltare, concentrandoci su quello che è realmente il nostro obiettivo, entrare nelle prime quattro. Ma facciamo una cosa alla volta, domani è complicata altrimenti nel giro di una settimana dall'essere a +8 e rischiare di lottare per lo scudetto ci possiamo trovare a +2. Ecco perché domani serve una partita tosta e giusta".
Quelle davanti hanno concesso qualcosa, non trovando continuità. È una forzatura dire che è il campionato delle occasioni perse?
"Non ho rimpianti nella vita. Quali devi avere? Bisogna essere realisti. Siamo quarti e meritiamo quello così come quando eravamo decimi meritavamo quello. Abbiamo avuto una buona occasione con l'Inter, non l'abbiamo sfruttata. Il resto è tutta aria fritta, non si parla di niente".
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