Ancora Ferrari, dall’altra parte del mondo. A Melbourne, quando è l’alba in Italia, nelle prime libere australiane c’è Carlos Sainz davanti a tutti, compreso il compagno di squadra, Charles Leclerc. Il monegasco e leader del Mondiale, risponde dopo due ore e prende la testa della classifica. Alle sue spalle con due decimi di distacco, si mette la Red Bull del suo sfidante, Max Verstappen. Lo spagnolo della rossa è 3° e dai commissari per spiegare una manovra di ostruzione su Lance Stroll. Mentre Sebastian Vettel, rientrato dopo aver saltato le prime due gare per Covid, è rimasto appiedato dall’Aston Martin nel primo turno e se n’è tornato ai box a cavallo di un motorino percorrendo la pista con mazzo casco tolto e le mani via dal volante per salutare i fan. Anche il tedesco dai commissari: ha spiegato di essere stato autorizzato da un commissario.
All’Albert Park, che torna in calendario dopo due anni di assenza causa Covid, davanti a quasi 113 mila spettatori (record), si corre su una pista riasfaltata, molto più veloce e con modifiche importanti in varie curve (alcune cancellate), oltre che carreggiate allargate per favorire i sorpassi. Sembrava dover favorire le macchine con le ali, invece le rosse, per quanto sia ancora prematuro, sembrano adattarsi benissimo. La F1-75, macchina nata bene e molto versatile, sul terzo circuito su tre trova un terreno fertile. La fotografia delle prime due gare, Bahrain e Gedda dove Leclerc e Verstappen si sono alternati al successo, sembra dunque riproporsi anche sotto l’equatore: sempre loro due, sempre Ferrari contro Red Bull.
Il responsabile degli aerodinamici di Maranello, David Sanchez, ha detto alla vigilia che la Ferrari si era preparata molto bene al simulatore per affrontare Melbourne. Ma la realtà sembra per ora superare il virtuale. La Scuderia ha portato a termine regolarmente il programma di giornata e lavorato sulla messa a punto della vettura sia in configurazione gara che pensando alla qualifica. Sulle F1-75 sono state provate tutte e tre le mescole portate in Australia da Pirelli e nel complesso i due piloti hanno completato 99 giri.
Leclerc, il perfezionista, così commenta la sua prova: “Per quanto mi riguarda il mio venerdì è stato un pochino complicato. La prima sessione è stata difficile e sono riuscito a migliorare la mia guida nella seconda. Credo ci sia ancora parecchio lavoro da fare anche perché dubito che qualcuno sia veramente riuscito a mettere insieme un giro perfetto. La qualifica è domani, e contiamo di poterci giocare le nostre carte”. Domani alle 8 di mattina in Italia, Melbourne decreterà il poleman.
Della partita è anche Sainz, che punta alla sua prima partenza al palo della carriera e anche alla prima vittoria. Lo spagnolo cresce, impara velocemente la macchina e sta cercando di adeguarla a i propri gusti. “È stato un venerdì interessante, perché c’erano molti elementi nuovi da tenere in considerazione rispetto all’ultima volta che abbiamo corso qui. La pista è completamente diversa da come me la ricordavo: è decisamente più veloce e l’asfalto rinnovato mi ha trasmesso sensazioni del tutto diverse. Abbiamo bisogno di lavorare ancora sul comportamento delle gomme ma nel complesso credo che abbiamo una buona base di partenza per cominciare a preparare le qualifiche di domani”.
La Ferrari ha forse la coppia di piloti migliore della griglia. La Red Bull non è da meno, anche se Sergio Perez passa da grandi exploit come la pole a Gedda, a cali di rendimento. Il messicano è prima 3° davanti a Verstappen e poi 4° nella sessione conclusiva. Max invece è stabilmente all’attacco, persino quando non si vede. Ma l’olandese e campione del mondo in carica è giustamente ottimista sui propri mezzi oltre che fiducioso di un’auto che finora si è dimostrata efficace, come la Ferrari, un po’ ovunque: “Ci è mancato un po’ di bilanciamento, siamo un po’ dietro rispetto alla Ferrari, ma penso che potremo avvicinarci. La macchina è comunque abbastanza stabile e nel corso della giornata l'abbiamo migliorata. Ora dobbiamo continuare così e fare del nostro meglio".
La Mercedes ancora molto nervosa, saltellante e lontana dalla vetta: 11° Russell, 13° Hamilton. Se il giovane britannico lamenta che il porpoising, il saltellamento ad alta velocità sembra quasi peggiorato rispetto alle gare precedenti, il 7 volte campione del mondo sembra quasi arreso: “Ogni cambiamento che portiamo non fa nessuna differenza, questa è la cosa difficile. Sei ottimista, fai cambiamenti, ma poi non ci sono risultati. Non riusciamo a migliorare. Le seconde libere sono state un po' più dure per me, cerchiamo di spingere però anche quando fai un buon lavoro sei un secondo e due dietro. Non possiamo fare molto, la situazione è questa e dobbiamo cercare di sistemarla”. Quando e, soprattutto, sarà davvero possibile?
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