AGI – Nel 43esimo giorno di guerra, il Cremlino ha ammesso di aver subito "perdite significative" tra le sue truppe in Ucraina, ma continua a sostenere che la ritirata da Kiev e dalle zone settentrionali sia stata un "gesto di buona volontà" per facilitare i negoziati e non una mossa dettata dalla sconfitta sul campo.
Nord
Dopo il ritiro dalle periferie distrutte di Kiev e da Chernihiv – a Borodyanka, per esempio, ci sono 200 dispersi secondo le autorità locali e potrebbe profilarsi un orrore simile a quello di Bucha (dove è stato annunciato un coprifuoco per evitare i saccheggi) – le forze russe si stanno riorganizzando per intensificare i loro attacchi sul fronte Est, nella regione del Donbass. Nelle zone 'liberate' dalle truppe di Mosca, il problema rimane la presenza di mine e ordigni inesplosi. Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell'Interno ucraino, ha detto che più di 1.500 ordigni esplosivi sono stati sminati nella sola regione di Kiev.
Est
Temendo una nuova offensiva, Kiev si è affrettata a evacuare i civili dalle zone orientali, mentre i russi hanno continuato a martellare città e paesi nell'EST e nel Sud: un raid aereo russo ha colpito una ferrovia vicino alla stazione di Barvinkove, nella regione di Donetsk, bloccando la partenza di tre treni per l'evacuazione dei civili, secondo la testata ucraina Hromadske. I russi hanno continuato a ridispiegare le forze sull'asse Izyum-Slovyansk nelle ultime 24 ore ma non hanno ottenuto alcun progresso importante, secondo l'Institute for the Study of War.
La possibile conquista russa delle regioni di Donetsk e Lugansk potrebbe portare Mosca a rilanciare il suo attacco su Kiev, ha avvertito il vice capo di stato maggiore delle forze di terra ucraine, Oleksandr Hruzevych. Il viceministro della difesa ucraino, Hanna Malyar, ha poi spiegato che le forze russe stanno aspettando il loro momento mentre Mosca ha intensificato le operazioni di intelligence nell'Est.
Sud
Sempre nel mirino Mariupol, dove i combattimenti si sono spostati dal centro della città al porto; l'Oms – che ha detto di preparasi anche allo scenario di un "attacco chimico" nel Paese – ha chiesto accesso umanitario alla città sul Mar d'Azov, sotto assedio da settimane e fra i principali obiettivi dell'offensiva russa. Secondo il sindaco locale, Vadym Boichenko, oltre 100 mila persone devono essere evacuate. Il consigliere presidenziale ucraino, Oleksiy Arestovych, ha detto che Mariupol sta resistendo e che gli sforzi russi per circondare le truppe ucraine a Est sarebbero stati vani. Stando alle stime dei filo-russi di Donetsk, in città si trovano circa 3 mila soldati ucraini. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha ribadito che "prima o poi, Mariupol sarà liberata dai nazionalisti ucraini". Sempre a Sud, le forze ucraine contrattaccano su Kherson, a Est di Odessa e Mykolaiv, sul Mar Nero.
Ovest
Dopo le notizie dei giorni scorsi, nuovi allarmi e sirene antiaeree sono risuonati a Leopoli, ormai sede diplomatica e base per la copertura giornalistica del conflitto.
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