Il 2024 sarà l’anno della rinascita Lancia per “tornare ad essere un marchio premium e a competere in Europa” sostiene il CEO della marca Luca Napolitano. Il piano, approvato e finanziato a dieci anni, prevede tre nuovi modelli con lanci a cadenza biennale e si basa su tre pilastri: sostenibilità, centralità del cliente e responsabilità. La nuova gamma Lancia “potrà così coprire il 50% del mercato” e vendere “solo elettriche dal 2028”. La prima novità sarà nel 2024, l’erede della Ypsilon, contemporaneamente prima Lancia della storia ad avere anche una versione puramente elettrica, ma anche l’ultima ancora con motori a combustione interna, seppur ibridi. La base sarà la seconda generazione della piattaforma eCMP di PSA, che ha debuttato con Peugeot 208 e 2008 e poi è stata utilizzata su Opel Corsa e Mokka, DS 3 Crossback e Citroen C4. Seguiranno nel 2026 un’ammiraglia e nel 2028 una compatta, entrambe solo elettriche e presumibilmente basate sulle due nuove piattaforme Stellantis STLA, rispettivamente Medium e Compact. La nuova gamma sfrutterà le sinergie del gruppo messe a disposizione per il cluster del lusso di Stellantis che comprende anche Alfa Romeo e DS, ma “proporremo vetture diverse”. Se la sportività sarà rappresentata da Alfa Romeo e il lusso alla francese da DS, per Lancia sarà un lusso “progressive classic, italiano nella sua eleganza, sofisticato e senza tempo”. Non a caso Tavares “ha messo Jean-Pierre Ploué, capo del design di Stellantis, alla guida anche del marchio Lancia,” spiega Napolitano.
La nuova Ypsilon, già approvata come stile, sarà una vettura sui 4 metri, attorno a 15 cm in più dell’attuale, quindi più spaziosa, lussuosa e tecnologica. Anche il prezzo inevitabilmente crescerà per allinearsi a quello dell’Audi A1. Napolitano, tuttavia, puntualizza che “non puntiamo a fare concorrenza ad Audi o a BMW o a Mercedes, quanto piuttosto a ritagliarci uno spazio per avere successo in Italia e in Europa, come del resto avviene per altri settori del Made in Italy molto apprezzati all’estero, dal cibo al vino, dall’arredamento alla moda”. La nuova Ypsilon potrebbe lanciare anche un logo rinnovato, “ma mantenendo valori storici del marchio come lo scudo e il nome del fondatore che sono bandiere del brand”.
La seconda tappa è fissata nel 2026, con l’ammiraglia attorno ai 4,6 metri che veniva identificata con il nick-name Aurelia, oggi tramontato. Non sarà una berlina classica a tre volumi come l’antenata degli anni ’50 ma piuttosto una fastback 5 porte più alta da terra di una normale berlina. Parola d’ordine qualità premium, lusso e comfort, con software avanzato ma facile, intuitivo ed
accessibile e soprattutto un abitacolo concepito con la cura di un salotto, come se “fosse interpretato da un interior designer” aggiunge Napolitano. Lancia non può essere solo lusso ed eleganza che reinterpretano una grande tradizione, così dai clinic test che hanno coinvolto potenziali clienti in Europa la definizione ricorrente è stata “futuristic”.
Nel 2028, quando Lancia sarà solo elettrica, arriverà una compatta sui 4,3 metri, nick-name Delta, “siamo ancora alla fase di bozzetti e quelli che ho visto mi hanno conquistato per le forme muscolose e geometriche e le linee tese”. Napolitano confessa che il sogno nel cassetto “potrebbe essere una versione sportiva tipo HF,” un’operazione per rafforzare “il nuovo posizionamento premium”.
Le tre grandi sfide: sostenibilità, centralità del cliente e responsabilità, per Napolitano significano elettrificazione e impiego di materiali riciclati o riciclabili per realizzare più del 50% delle superfici che si toccano all’interno dell’abitacolo. La tecnologia di bordo dovrà essere semplice e intuitiva come S.A.L.A. (Sound Air Light Augmented) un’interfaccia virtuale intelligente con cui controllare l’impianto audio, il climatizzatore e l’illuminazione.
Sarà poi fondamentale rafforzare il rapporto con i clienti, per farli “sentire a casa quando salgono a bordo delle nostre vetture” e costruire una rete commerciale internazionale capace di cogliere e soddisfare i loro bisogni, “a cominciare dal processo di vendita”. Importantissima la responsabilità nei “confronti delle donne, che attualmente rappresentano l’80% dei clienti, delle mille sfumature della loro personalità e del loro diritto di essere semplicemente se stesse”. A tendere, con l’arrivo dei nuovi modelli il manager punta a conquistare anche clienti maschili che dovrebbero arrivare al 50%.
Lo sbarco fuori Italia comincerà da Germania, Francia e Austria e presumibilmente anche Belgio e Olanda, dove il marchio Lancia conta un gran numero di appassionati e coinvolgerà 100 concessionari in 60 grandi città già identificate.
“Entro la fine dell’estate avremo un country manager per ciascuno dei mercati in cui saremo presenti“, spiega Napolitano. Perché “non abbiamo bisogno di più capillarità, così come non abbiamo l’assillo di dover raggiungere volumi produttivi elevati”. In Italia invece il numero delle concessionarie scenderà dalle attuali 220 a circa 150.
Il presente di Lancia è la sempreverde Ypsilon, dal 2017 venduta solo in Italia e che lo scorso anno ha conquistato 43.735 clienti, risultando prima nel segmento B e terza vettura più venduta in assoluto. Risultati rafforzati nel primo trimestre, sempre in pole nel
suo segmento e seconda solo alla Fiat Panda nella classifica generale. La serie speciale Alberta Ferretti, lanciata lo scorso febbraio, è già al 10% del mix. Dalla partnership con la stilista italiana non è nata solo una versione speciale, ma anche un’iniziativa di responsabilità sociale, lo spot “Punch” contro la violenza sulle donne, protagonista l’attrice Cristina Capotondi. Non sono immagini girate “per fare vendere l’auto – spiega il CEO – ma immagini per aiutare chi combatte difficili battaglie quotidiane e per ribadire il nostro sostegno”. È purtroppo un dramma ricorrente e abbiamo deciso come Lancia di “fare la voce grossa e intervenire concretamente contro tutte le forme di violenza”. Capotondi, da sempre impegnata in progetti sociali, invita a schierarsi nella diffusione di una cultura inclusiva: "Ci ho messo la faccia per raccontare tante storie di donne con amori sbagliati, ho capito che hanno la forza di uscirne, però devono essere aiutate. Non è vero che dietro a un grande uomo c'è una grande donna, come spesso si dice: siamo alla pari, bisogna educare a questa riflessione le future generazioni, partendo dai bambini," conclude l’attrice.
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