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Hyundai prova la nuova tecnologia Vehicle-to-Everything

ROMA – In un futuro non troppo lontano potrebbero essere le auto a fornire energia elettrica al resto del fabbisogno umano. L’idea ha già un nome e perfino un acronimo Vehicle-to-Everything (V2X), e Hyundai i primi esperimenti li sta portando avanti nei Paesi Bassi e in Germania, con flotte di IONIQ 5 modificate e dotate di un software personalizzato, il Vehicle-to-Grid. Questo software consente di fornire l’energia già immagazzinata nei pacchi batteria dell’auto alla rete elettrica (grid), supportando la gestione della domanda durante le ore di punta.

Quindi non solo i proprietari di veicoli BEV avranno l’opportunità di contribuire attivamente alla stabilizzazione della rete a livello locale, ma il V2G (Vehicle-to-Grid) darà anche un forte contributo a una fornitura di energia rinnovabile stabilizzata.

Il processo è il seguente: la rete distribuisce direttamente agli utenti energia rinnovabile da fonte solare o eolica. Con l’applicazione del V2G, l’energia rinnovabile può essere immagazzinata nei veicoli elettrici e reimmessa in rete anche nei momenti in cui non può essere generata, ad esempio di notte, o quando non c'è vento, o nelle ore di punta.

Il punto però è un altro. “Per essere in grado di supportare V2G, i veicoli elettrici devono essere dotati dell’hardware corretto, inclusi un caricatore di bordo bidirezionale che consente all’energia di fluire da e verso il pacco batteria e un software appropriato che controlli questa scarica”, spiegano gli ingeneri ella casa coreana. “Questo trasferimento di energia bidirezionale promuove un consumo di elettricità più attivo poiché i BEV possono anche servire a uno scopo ulteriore accanto al trasporto passeggeri. Poiché solo una certa percentuale della capacità della batteria viene utilizzata per la guida, l’energia accumulata rimanente può essere reimmessa in rete per essere utilizzata dai servizi di distribuzione dell’energia locali”.

Ma non è tutto. Le auto elettriche possono alimentare anche case ed edifici. “In un ecosistema elettrico chiuso, separato dalla rete, un veicolo elettrico può alimentare una casa non solo per ridurre la bolletta energetica domestica, ma anche per ridurre la domanda sulla rete locale”, spiegano ancora alla Hyundai. “Questo caso specifico è noto come Vehicle-to-Home (V2H), mentre grazie alla tecnologia Vehicle-to-Building (V2B) l’energia immagazzinata nei BEV può essere utilizzata per alimentare un edificio, come per esempio un ufficio”. (f.p)

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