MILANO – Più che la guerra in Ucraina e l'attesa per la definizione del nuovo pacchetto di sanzioni internazionali contro Mosca, i mercati guardano oggi alla Federal Reserve e si preoccupano per le indicazioni di una accelerazione nella stretta monetaria dopo gli anni di politica di bilancio espansiva. Jeffrey Halley, analista di Oanda, nella sua nota mattutina dal mercato asiatico rimarca come la sessione notturna sia stata dominata dai commenti di Lael Brainard, "che ha messo il gatto tra i piccioni dei mercati azionari e obbligazionari con alcune dichiarazioni molto 'da falco'. La signora Brainard – ricorda l'analista – ha suggerito che una riduzione del bilancio della Federal Reserve, il cosiddetto quantitative tightening, potrebbe iniziare già il mese prossimo e ad un ritmo molto più veloce degli sforzi precedenti. Inoltre, la signora Brainard ha suggerito che l'aumento dello 0,50% (dei tassi, ndr) è sul tavolo in quanto la Fed è pronta a prendere "azioni forti" per contenere le pressioni inflazionistiche". Secondo Halley, "ciò che rende i commenti così significativi è che la signora Brainard è tipicamente uno dei membri più dovish" del comitato di politica monetaria della Fed, ovvero solitamente è una "colomba". "Se si è spostata nel campo dei falchi, allora i mercati devono prenderne atto e così è stato. I mercati azionari si sono mossi bruscamente verso il basso mentre i rendimenti statunitensi su tutta la curva, in particolare sulla parte lunga, sono aumentati notevolmente". Oggi, dalle minute dell'ultima riunione (quella di marzo che alzò i tassi dello 0,25%), gli osservatori si aspettano qualche indicazione in più.
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In effetti i rendimenti dei Treasury si sono portati sopra il 2,6%, massimi dal 2019 secondo Bloomberg, mentre l'indice di forza del dollaro si è portato ai massimi da tre settimane e i future sulle Borse europee sono negativi. In mattinata i mercati asiatici si sono mossi in ribasso sulla scia di Wall Street: Shanghai ha perso lo 0,2% e Tokyo è scesa dell'1,58%. Anche Hong Kong è debole a -1,4%. Ieri sera la Borsa Usa ha chiuso in ribasso (-1,26% per lo S&P500). Twitter è rimasta sotto i riflettori dopo che Musk ha fatto ingresso in cda, modificando da "passiva" ad "attiva" la qualificazione della sua quota di oltre il 9% nel social networ.
Il comparto energetico resta osservato speciale nel mezzo della definizione delle nuove sanzioni occidentali verso la Russia. Ieri la Commissione europea ha proposto il quinto pacchetto che include il carbone, mentre gli Usa si preparano a vietare gli investimenti nel Paese. Intanto il colosso americano di chip Intel Corp ha annunciato l'interruzione immediata di tutte le sue attività in Russia. Il petrolio è in leggero rialzo in avvio di giornata: il greggio Wti passa di mano a 102,3 dollari al barile in aumento dello 0,36% rispetto ai valori di ieri sera a New York. Il Brent sale a 107,23 dollari in aumento dello 0,48%.
Tra le altre materie prime, quotazioni dell'oro in calo sui mercati asiatici. Il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.918 dollari l'oncia (-0,24%).
Per quel che riguarda i dati marco, l'attività nel settore dei servizi cinese si è contratta a marzo al ritmo più rapido degli ultimi due anni, colpita dalla recrudescenza dell'epidemia di Covid-19 in alcune zone nevralgiche del paese. Lo evidenzia l'indice Pmi caixin per il settore dei servizi che a marzo è sceso a 42 punti dai 50,2 di febbraio, scendendo al di sotto della soglia dei 50 punti che separa la crescita dalla contrazione economica. La lettura indica il calo dell'attività più marcato dall'inizio della pandemia nel febbraio 2020.
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