Duemiladuecento partecipanti tra operatori, buyer e wine lover – questi ultimi per la prima volta all’evento – provenienti da 15 Paesi in giro per il mondo. Grandi Langhe ha fatto il pieno, registrando presenze e numeri da grande festival che ha unito tecnici del settore ed enoappassionati, per i quali sono state organizzate degustazioni e serate a tema gestite dall’Ais Piemonte. La location delle officine Ogr a Torino, non lontano dalla stazione di Porta Susa, si è rivelata comoda e strategica, come sottolineato dai due consorzi organizzatori, Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani da una parte e Roero dall’altra. Chiuso un capitolo, per il vino piemontese se ne apre subito un altro: la prossima tappa infatti sarà “Barolo & Barbaresco World Opening”, manifestazione che il 28 e il 29 aprile porterà a Los Angeles quasi 200 aziende del Consorzio per presentare le nuove annate di Barolo (2018) e Barbaresco (2019) ai professionisti d’oltreoceano.
A cui seguirà Vinum Alba, per tre weekend a partire dal 23 aprile, i Roero Days a maggio, fino al Forum mondiale dell’enoturismo delle Nazioni Unite, l’Unwto, fissato per settembre. Per poi chiudere l’anno in bellezza e bontà con la Fiera del tartufo bianco. “Qualità, lusso e turisti internazionali sono i nostri obiettivi – spiega Stefano Mosca, direttore della Fiera Internazionale del tartufo bianco d'Alba – Le Langhe propongono un’offerta unica ai visitatori mondiali, e noi vogliamo puntare sempre più in alto, elevando l’asticella dell’eccellenza, sia nell’enogastronomia con i nostri vini, il tartufo bianco e la ristorazione stellata, sia nell’accoglienza e nella ricettività”. Con il Barolo a fare da principe: a Grandi Langhe 2022 è stata presentata la nuova annata, la 2018 (e il 2019 del Barbaresco) che sta dando già soddifsfazioni, come ha sottolineato dal barolista Davide Rosso dell'azienda dedicata al padre, Giovanni Rosso di Serralunga d'Alba.
Nel corso di Grandi Langhe, riflettori puntati anche sul futuro del vino, in particolare sulla sfida del cambiamento climatico. Tema dibattuto nell’incontro “Changes. Ambiente & Etica nelle Langhe del futuro”, moderato del giornalista Federico Quaranta: un’analisi delle tendenze e delle azioni da concretizzare per poter parlare di filiera produttiva etica e virtuosa, partendo da alcune "linee guida": ambiente, etica del lavoro, logistica, finanza, presidio del territorio.
Con gli interventi di Federico Spanna, sezione agrometeorologia Regione Piemonte, Osvaldo Failla, professore ordinario di Viticoltura all’Università degli Studi di Milano, e Roberto Cavallo, ceo della cooperativa Erica e agronomo, sono stati delineati nuovi modelli digestione del vignetocapaci non solo di gestire le emergenze, ma soprattutto di pianificare, n base alle specificità del territorio, attività diprevenzione del rischio ambientale nel breve e nel lungo periodo. Il tutto grazie alle tecnologie a supporto dell’economia circolare in vigna e in cantina. La seconda conversazione, che ha visto la partecipazione di Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo, Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc, e Claudio Naviglia, ceo Humus Job, ha esplorato le criticità della gestione dei lavoratori, sottolineando come sia un dovere etico rivolgere attenzione a tutti gli attori della filiera, al fine di favorire gli inserimenti lavorativi regolari e garantire tutela e dignità a migliaia di lavoratori.
Un'edizione, quiella di Grandi Langhe 2022, in cui anche i giovani hanno avuto uno spazio importante: nelle Langhe, come del resto d'Italia, le nuove generazioni del vino – formate da GenZ e Millennial – stanno prendendo in mano con determinazione le sorti del futuro del mondo del vino. Tema di cui, tra gli altri, il Gusto ha parlato con la "sbarbatella" Lucrezia Carrega Malabaila, produttrice del Roero nella storica azienda di famiglia a Canale.
“Questa edizione di Grandi Langhe – è il commento conclusivo di Matteo Ascheri, presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani – ha messo in luce non solo l’eccellenza delle nostre produzioni, ma anche la grande sensibilità dei nostri viticoltori che, nonostante questi mesi difficili, si sono impegnati per l’ambiente e per le persone. I risultati finora raggiunti sono solo l’inizio: con Changes abbiamo aperto un confronto per individuare strade percorribili collettivamente e fondate su valori condivisi, per agire in modo concreto verso la costruzione di un futuro caratterizzato dal rispetto dell’ambiente e sull’etica”.
di
Lara Loreti
Pone l’accento sulla valorizzazione del territorio Francesco Monchiero, presidente del Consorzio Tutela Roero: “I cambiamenti che ci hanno toccati in questi anni hanno contribuito a far porre un’attenzione ancora maggiore sul territorio non solo come zona di produzione, ma come risorsa unica da tutelare e valorizzare. Ed è proprio in quest’ottica che stiamo lavorando per l'edizione 2022 dei Roero Days che si volgeranno alla Reggia di Venaria il 22 e 23 maggio, un appuntamento per far confluire nuovamente nella nostra regione operatori, giornalisti e appassionati in una cornice d’eccezione.”
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