LIPSIA – "Provare a superare il turno in Europa League e restare nelle coppe europee attraverso il campionato, che non è scontato". Gasperini elenca gli obiettivi finali della stagione dell'Atalanta. Il primo, annota, sarebbe storico: la semifinale, superando il Lipsia, non è affatto frequente per le squadre della Serie A: "Nessuna squadra italiana ha vinto questa coppa da 23 anni e sappiamo che se supereremo il turno sarà un grande traguardo, non credo che ci siano tante squadre italiane che ci sono riuscite. Ma è già un grande traguardo anche essere arrivati nei quarti di finale". Col Lipsia si tratta di un appuntamento mancato: "Dovevamo incontrarlo due anni fa in semifinale di Champions, non ci siamo riusciti per due minuti. Comunque loro quella volta sono entrati tra i primi quattro, tanto per dare la dimensione dell'avversario".
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di
Enrico Currò
Ancora una volta tocca all'Atalanta, stavolta insieme alla Roma in Conference League, difendere il calcio italiano: "Un bel motivo di orgoglio. Quando ci siamo affacciati a questi livelli, c'era il dubbio di essere all'altezza. Invece ci siamo sempre comportati bene: possiamo dire che non siamo un peso, il nostro contributo l'abbiamo dato. Adesso avvertiamo questa responsabilità come uno stimolo, siamo rimasti noi e la Roma. Venire in questi stadi, contro avversari di questo livello, arricchisce le nostre conoscenze". La squadra di Tedesco, che prima di essere ingaggiato dalla Red Bull aveva seguito da vicino le partite dell'Atalanta lo scorso ottobre, rappresenta un ostacolo tecnico e tattico non semplice, per quanto Gasperini, in trasferta nelle coppe, abbia un curriculum invidiabile: "Giocare la prima in trasferta non sai bene quali vantaggi o svantaggi possa dare, arrivati a questo punto del torneo. Noi dobbiamo isolarci dal contesto del pubblico e mettere le basi per poi potercela giocare al ritorno a Bergamo. Il fatto che non contino più i gol doppi in trasferta ha complicato e reso più difficile tutto: devi fare una vittoria e un pareggio, non bastano più due pari per superare il turno. La vedo come una cosa giusta, che però ha cambiato l'approccio delle squadre".
Un punto di forza del Lipsia è lo spagnolo Dani Olmo, che l'Atalanta affrontò al debutto in Champions, quando lui vestiva la maglia della Dinamo Zagabria: "Poi è diventato un nazionale. In queste competizioni riesci a vedere giovani che rapidamente scalano il vertice: anche per questo è bello giocare le coppe". Negli ottavi il passaggio del turno contro una tedesca, il Bayer Leverkusen che precede di una posizione il Lipsia nella Bundesliga (sono terzo e quarto), è un precedente fresco: "le due squadre hanno valore simile, ma sono profondamente diverse per il modo di stare in campo. Ci saranno meno spazi, il Lipsia sa attaccare e giocare molto di ripartenza. Per certi versi è simile a noi".
Avere smarrito la zona Champions League, chiarisce Gasperini, non è un dramma: l'unico problema è il rischio di avere perso un po' di concentrazione: "Col Napoli è stata una delle nostre partite migliori, ma non con l'attenzione e la concentrazione di una squadra che ha un obiettivo. Forse esserci allontanati da un traguardo che era un po' esagerato, addirittura c'era chi parlava di scudetto, c'è appunto il rischio che un po' di concentrazione scappi. La dobbiamo recuperare in fretta per conquistare le coppe attraverso il campionato. Qui in Europa, invece, la concentrazione l'abbiamo sempre avuta. Comunque, quando una squadra crea i presupposti per essere pericolosa, non sei preoccupato". Assenti per infortunio Maehle e Djimsiti, tra i dubbi spicca quello in difesa sul giovane Scalvini: "Lo considero pronto anche per l'Europa. L'ha dimostrato: è giovane, ma ha un futuro importante, è un crack sotto molti aspetti. Ha 18 anni e ha margini di crescita fisica, in futuro può diventare il capitano dell'Atalanta". Il portiere Musso, al di là del fresco errore del fallo da rigore su Mertens, non è in discussione: "Su quell'azione ci sono stati quattro errori e l'ultimo è stato il suo". Il ritorno del centravanti per definizione, Zapata, è la preziosa risorsa in più: "Partirà dalla panchina, ma con grandi possibilità di entrare". Sono invece ancora lunghi i tempi per Ilicic, che è tornato ad allenarsi con la squadra a Zingonia da una decina di giorni, ma è fuori dalla lista Uefa: "Temo che oggi abbia avuto una contrattura. L'ho già detto, è sempre a Zingonia da gennaio e adesso si è allena con la squadra, ma per ora non è pronto".
Hateboer, l'esterno olandese ormai veterano delle coppe con l'Atalanta, individua nel minore numero di gol l'unica differenza vera col rendimento degli scorsi anni: "Tutte le partite sono difficili, le squadre tedesche sono molto fisiche. Segniamo meno degli altri anni e anche meno sui corner, questo rende più difficile vincere le partite. Ma abbiamo vinto ad Amsterdam, a Liverpool e a Leverkusen. Perché non potremmo riuscire a vincere anche qui?".
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