Ma quanto male è giusto fare per ridurre il male? E a cosa siamo disposti a rinunciare, della nostra stessa integrità morale, pur di combattere l'ingiustizia? Come tutte le situazioni di crisi estrema, la guerra pone domande radicali, raramente consentite dal corso ordinario della vita quotidiana. Interrogativi già emersi durante la pandemia, e che possiamo chiamare "ultimi", in quanto hanno a che fare con la nostra stessa costituzione psicologica e con la nostra stessa identità individuale: e afferiscono a coppie di concetti come violenza/non violenza, vita/morte, bene/male.
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