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Porsche, l’idea Macan: T come Touring

NIZZA – T come Touring. Come la 911 lanciata nel 1968 e le versioni più recenti della stessa 911 e poi di Boxster e Cayman. In Porsche le tradizioni sono sacre, e la T viene conferita a versioni che devono essere agili in funzione della sportività di guida. Con queste premesse, la T cade ora di fianco al nome della Macan sulla specifica versione in listino a partire da 73.274 euro.

Nella gerarchia del modello si trova un gradino sopra la variante di base ma sotto alle S e GTS di famiglia. Alla ricerca della leggerezza, che è sempre il miglior viatico per qualunque corpo abbia bisogno di agilità, la Macan T adotta unicamente il motore turbo da 2 litri di famiglia, accreditato di una potenza di 265 Cv. È sufficiente per accelerare da 0 a 100 km/h in 6”2 e raggiungere i 232 all’ora, a patto di avere sotto le ruote un rettilineo sufficientemente lungo, possibilmente sull’asfalto di un’autostrada tedesca.

Per migliorarne le caratteristiche di guida, i tecnici hanno ridotto di 15 mm l’altezza dal suolo in combinazione con le sospensioni irrigidite di impostazione tradizionale. Quelle con ammortizzatori ad aria, disponibili in opzione, permettono un’ulteriore riduzione di 10 mm, che diventano 20 nella modalità di guida più sportiva. Le ruote in lega sono da 20” di diametro, con la T che si riconosce per molte finiture in grigio metallizzato. A bordo sono previsti di serie sedili anteriori a regolazione elettrica, rivestiti in pelle e con la parte centrale in tessuto dal disegno specifico, chiamato Sport-Tex. Di serie il pacchetto Sport Chrono, ormai conosciuto dai clienti della Porsche e in grado di permettere migliori tempi in fase di accelerazione.

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Su strada la T ha un’ottima resa in termini di tenuta di strada e di maneggevolezza anche perché il 4 cilindri permette un risparmio di peso di quasi 60 kg sull’asse anteriore rispetto alle S e GTS di famiglia. Come le altre Macan trova il terreno ideale per farsi spremere a fondo sui tracciati misto veloci con larghe curve in appoggio. Questo non le impedisce comunque di svolazzare rapidamente tra una curva e l’altra e con una buona prontezza nei cambi di direzione anche in percorsi da prova speciale.

Questo come abbiamo appurato di persona lungo i tornanti del leggendario Col de Turini, tappa obbligata del rally di Montecarlo. Pregevole, come al solito sulle Porsche, la precisione dello sterzo, insieme alla possibilità di usare il cambio PDK a doppia frizone a 7 marce in modalità manuale. Il divertimento è assicurato, oltretutto con consumi che possono essere contenuti quando si scelgono andature più rilassanti.

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