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La semplicità del cibo fresco, così la satvva ci fa vivere meglio

Chi non ambisce costantemente all’equilibrio? Fisico, mentale, emotivo? Passiamo la vita a cercare un modo per trovarlo e mantenerlo. L’ayurveda, antica scienza indiana, esprime questo concetto con una parola, sattva: uno spazio chiaro, vero, stabile e puro, che serve per stare centrati anche quando tutto quello che il mondo ci presenta fa impaurire o sconvolgere.

La prima cosa da fare per entrare in questo equilibrio è avere molta attenzione per il cibo. Il nutrimento dovrebbe avere delle alte frequenze, in modo che la mente non oscilli in vortici di pensiero o nell’inerzia totale. Da dove arrivano le frequenze più pure e chiare? Dal cibo fresco, preparato con gioia e amore, ricco di prana (energia). Gli alimenti sattvici vengono digeriti facilmente, nutrono in profondità il corpo.

Il gusto che più di tutti dà piacere è senz’altro il dolce; nasciamo con il sapore dolce. È il primo nutrimento che riceviamo: il latte. Il dolce è il ricordo di un’emozione che pacifica, lubrifica, nutre e accarezza. Nell’ayurveda però il dolce non è inteso come una buona torta o un gelato, o meglio, anche questi elementi hanno il sapore dolce, ma quando si parla di qualità che purifica ci si riferisce soprattutto al cereale. Una nutrizione che pone l’attenzione sul sattva è legata sempre alla semplicità; all’unione di carboidrati-proteine e verdure veicolate da un elemento grasso (ad esempio il burro chiarificato)
che conferiscono vitalità, forza, determinazione.

Prima di intraprendere questo stile di vita si può fare un esercizio: osservare com’è la mente e come sono le abitudini. Che pietanze prediligiamo? Come mangiamo? Ci sentiamo bene? Abbiamo piccoli disturbi cronici? Dopo aver risposto a queste domande dobbiamo riconoscere in quale categoria maggiormente cadiamo: il rajas o il tamas. Il rajas porta ad essere estremamente attivi, agitati, sovrastimolati; la mente è affollata di pensieri, inquieta. Non si riesce a prendere sonno, il respiro e il battito sono agitati, c’è irregolarità intestinale. Dall’altra parte il tamas fa sentire stanchi, pigri, appesantiti, si sente il bisogno di dormire durante il giorno; la mente è ombrosa e annebbiata, si tende maggiormente a vivere nei ricordi e a cadere in pensieri tristi. Quando questi due stati prendono il sopravvento il corpo non sta bene, la mente e le emozioni oscillano, si è in tempesta, il mondo fa paura, ci si sente schiacciati. La base della dieta sattvica aiuta invece a tenere le menti vigili, forti, calme, fresche.

*Janani, la casa dell’ayurveda

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