Con la sua Occidentali’s karma ha fatto ballare l’Italia: nel 2017, dopo aver vinto il Festival di Sanremo, con quella canzone allegra, piena di gioia, partecipava all’Eurovision song contest a Kiev. “Ho avuto subito l’impressione di una città bella, aperta, positiva. Non ci ero mai stato”, racconta Francesco Gabbani “mi ha incantato: c’era tanta gente per strada. Oggi le immagini che vediamo sono sconvolgenti, non avremmo mai potuto pensare alla guerra. Fa molto male".
Cantante, showman, venerdì 8 aprile debutta su Rai 1 come conduttore – nel 2017 aveva presentato gli Mtv awards – dello show ecologico Ci vuole un fiore, in coppia con Francesca Fialdini. Varietà "serio", (con il titolo preso alla celebre canzone scritta da Gianni Rodari con Sergio Endrigo e le musiche di Luis Bacalov), realizzato dalla Rai con Ballandi, dedicato al futuro della Terra e pensato per ricordare l'urgenza di temi come la sostenibilità, il disastro ambientale e l'emergenza climatica. “Ma parleremo anche del conflitto in Ucraina, a due passi da noi” spiega il cantante, anche autore del programma con Matteo Catalano, Giuseppe Bosin e Ernesto Assante. “Io sono disarmato di fronte alla guerra e spero che questo conflitto finisca presto”. Tanti gli ospiti: Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Tananai, Morgan, Fulminacci, Flavio Insinna, Maccio Capatonda , Michela Giraud e poi Piero Angela, Luca Parmitano, il premio Nobel Giorgio Parisi, Carlo Cottarelli e Stefano Mancuso. Nella serata il racconto delle storie dei giovani del Friday for Future e dei Green Hero.
Gabbani, si sarà chiesto perché abbiano pensato a lei.
“Questi sono temi che mi hanno sempre interessato, penso che abbiano visto in me la persona adatta. Cercheremo di affrontare argomenti importanti in modo serio ma con leggerezza, e la leggerezza mi appartiene. Vivere in modo green non è più un auspicio, ma deve diventare uno stile di vita. Ognuno di noi può e deve fare la sua parte. Dobbiamo farlo se vogliamo salvare il pianeta. Daremo consigli, ascolteremo gli esperti”.
Quindi sarete in equilibrio tra spettacolo e divulgazione.
“Un bel mix, sì. Con questo varietà sperimentiamo una nuovo formula di intrattenimento. Secondo me è una sfida interessante perché parleremo a tutti, in prima serata, sulla rete ammiraglia. Sento la responsabilità. Con Francesca, che è una collega e un’amica, facciamo squadra”.
La battaglia per l’ambiente è stata portata avanti da Greta Thunberg e da centinaia di migliaia di giovani. Come si fa a coinvolgere il grande pubblico?
“I giovani sono molto sensibili al tema, hanno capito prima di tutti che se non ci si muove subito finirà male. In realtà è già tardi. Chi ha qualche anno in più dovrebbe abbandonare le vecchie abitudini, basterebbe davvero poco. Si spreca tanta acqua quando ci laviamo i denti e continuiamo a tenere il rubinetto aperto, tiriamo lo sciacquone anche dopo aver buttato un fazzoletto di carta con cui ci siamo soffiati il naso. Quindici litri d’acqua sprecati”.
Ma lei vive "green"?
“Ho sempre rispettato la natura, fin da piccolo. Abito a Carrara, il rapporto con quello che mi circonda è importante. Quello che vorremmo far capire è che non c’è più tempo, non dobbiamo sprecare le occasioni per salvare il pianeta. Sia chiaro, non vogliamo essere pedanti, l’obiettivo è intrattenere tenendo al centro della serata un tema che ci riguarda tutti. Nel programma raccontiamo anche le storie di chi si batte per l’ambiente”.
Molti artisti stanno organizzando tour eco-friendly, nel rispetto della sostenibilità: Elisa, per esempio, ha scelto di ridurre al minimo i tir.
“Il tema è molto sentito, in tutto il mondo. C’è una nuova coscienza e mi sembra molto giusto che gli artisti facciano la propria parte”.
E' un cantante-showman, sul palco si muove con grande sicurezza, trasmette energia. Le piace il ruolo di conduttore?
“Mi piace sperimentare, il rapporto col pubblico ci è tanto mancato durante la pandemia. La musica è la mia vita ma mi interessa tutto. Intanto ci sono due appuntamento in autunno: ad Assago (Milano) il primo ottobre e l’8 ottobre a Roma al Palazzo dello sport”.
Il 22 aprile uscirà l’album Volevamo solo essere felici, il singolo è già un successo: come mai questo titolo?
“La felicità è soggettiva e relativa, ognuno ha la sua, ma la costante è che tutti la cerchiamo. Per questo è malinconica, perché è come se fossimo intrappolati in questa ricerca. E io sono sempre attratto dalla malinconia anche se appaio positivo. Una parola che oggi purtroppo ha assunto un altro significato".
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